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Marotta: «Sfida molto difficile, ma io resto fiducioso»

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Marotta: «Sfida molto difficile, ma io resto fiducioso»

Il Direttore è sereno, nonostante sia la vigilia di un dentro-o-fuori europeo: «So che la squadra ha le qualità per passare il turno. Ad andare avanti ci teniamo noi e ci tengono i tifosi».

03_marotta«Sarà dura: ma sono fiducioso». Aeroporto Cristoforo Colombo, mercoledì mattina: comincia da qui, dalla voglia di Beppe Marotta, la rincorsa della Samp ai gironi di Uefa. Rincorsa difficile, d'accordo. Ma non impossibile.

Fascino europeo. L'a.d. blucerchiato ci tiene, non lo nasconde. Il fascino dell'Europa, delle trasferte lontano da casa, quell'odore di buono che gli stadi stranieri portano con sé: sarà quel che sarà, ma passare il turno è un obiettivo ben preciso. «Vogliamo onorare fino in fondo la competizione – premette Marotta -, e poi sia la società che i nostri tifosi in questo impegno credono fortemente. Certo, il campionato è fondamentale: ma superare l'Aalborg e arrivare alla fase successiva regalerebbe un palcoscenico importante, in sintonia con il blasone della Samp».

Io ci credo. Sotto con i danesi, allora. Anche se l'andata ha regalato un 2-2 che costringe ad una serata magica: «Vero, come è vero che sin qui in Coppa un gol l'abbiamo sempre segnato», sorride Marotta. Che ci crede, eccome: «Sarà difficile, ma resta ben salda la convinzione di avere i mezzi per farcela. Dovremo essere spregiudicati, abbiamo un unico risultato a disposizione ma l'avversario è alla nostra portata e io sono fiducioso. Se poi arriva anche quella fortuna che ultimamente sembra averci abbandonato…». Classe, buona sorte. E Cassano: «E' in crescita, ha i colpi per risolvere la partita da solo – è l'analisi del Direttore. Ma resta indispensabile l'apporto di chi gioca con lui. Perché, se vittoria sarà, sarà una vittoria di tutti».

Torino vietata. Con Aalborg sulla cartina del pilota, la mente corre anche più in là, a quella trasferta di Torino vietata ai tifosi della Samp: «Una sconfitta che subiscono loro e che subisce tutto il calcio – dice deciso Marotta -. Dare indicazioni così forti significa privare il calcio della sua componente più importante, il tifo degli appassionati, ma è anche vero che se le norme sono rigide è per prevenire episodi violenti. Come quelli del derby? Esatto, ma chi vi ha partecipato non può essere catalogato tra i sostenitori della Samp: loro si sono sempre comportati benissimo, quelli sono autentici delinquenti».

Nella foto Pegaso, Beppe Marotta appena arrivato ad Aalborg.

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