Campagnaro: «Un po’ di fortuna e siamo tornati a vincere»

E' un vero tuttofare della difesa, l'argentino: «Io esterno? Serviva alla squadra e mi sono messo a disposizione, penso non sia andata poi così male… E adesso pensiamo all'Aalborg».

Hugo Armando Campagnaro si sta confermando un jolly imprescindibile per la Samp di Walter Mazzarri. Il tecnico blucerchiato, in questo avvio di stagione, lo ha già schierato in tutti e tre i ruoli della difesa (e lui non ha mai deluso) e da domenica all'attivo dell'ex piacentino c'è anche un gettone da esterno destro… Un po' un ritorno agli esordi, in quel ruolo occupato già in Argentina: «Mossa forzata – spiega Campagnaro -, perché come sapete avevamo Maggio e Zenoni fuori causa. Mi sono concentrato maggiormente sulla fase difensiva, perché Padoin spingeva forte e dovevo contenerlo, però direi che nel complesso è andata bene». Come ti sei trovato? «Devo dire la verità, non male. Certo, sulla fascia si corre sicuramente di più, ma quando ti abitui ai meccanismi da eseguire le cose diventano immediatamente più semplici».

Miracolo. Tant'è, l'intervento migliore della giornata lo hai fatto in zona centrale, bloccando Padoin praticamente lanciato a rete. «Sono stato fortunato in quell'occasione, come tutta la squadra. La buona sorte di domenica ci ripaga delle partite in cui avevamo giocato meglio, raccogliendo poco, penso ad esempio alle gare contro Lazio e Genoa. Con l'Atalanta invece ci sono stati due pali a nostro favore, ogni tanto per vincere ci vuole anche un po' di fortuna…».

Vittoria. Tre gol, tre punti ed un'iniezione di morale utilissima prima della delicata trasferta di giovedì ad Aalborg: «Ci aspetta un'altra partita importante, dobbiamo fare meglio di domenica e cercare di portare a casa la qualificazione. Il successo contro i nerazzurri ci regala maggior convinzione». E un Cassano in più: «Siamo felici per Antonio, il gol ci voleva. Ora deve solo continuare così perché è un campione e quelli come lui fanno sempre la differenza».

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Nella foto Pegaso, un duello tra Hugo Campagnaro e Riccardo Zampagna.