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Mazzarri: «Voglio una Samp attenta, concentrata e cattiva»

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Mazzarri: «Voglio una Samp attenta, concentrata e cattiva»

Prima il Napoli, poi l'Aalborg e quindi il derby: «Ma noi siamo in un momento di emergenza, meglio pensare ad una partita alla volta», puntualizza il tecnico blucerchiato.

14_mazzarriNella Samp che conta i cerotti – si andrà a Napoli, domenica pomeriggio, quasi ai resti -, Walter Mazzarri ha una certezza. Si chiama identità, identità applicata al gioco, al metodo, all'approccio psicologico alle partite. «Mi sono raccomandato fin da martedì – parte il tecnico livornese nella conferenza stampa dle venerdì – di sviluppare ulteriormente un concetto introdotto fin dal mio primo giorno in blucerchiato: voglio che ci si convinca sempre di più che occorre lavorare bene sulle due fasi, attiva e passiva, senza pensare quando, dove e di fronte a quale pubblico andremo a giocare. E' successo a Siena, è successo quando abbiamo vinto a Spalato, deve succedere ancora e sempre. I ragazzi devono pensare ad interpretare bene i momenti della gara, poi sarà il campo a decidere». Parole limpide come la mentalità dell'allenatore di San Vincenzo, sempre schietto e diretto, anche nelle mezze frasi. «Infatti oggi parlerò il meno possibile della formazione – scherza Mazzarri -, anche perché voi capite subito tutto e non voglio dare vantaggi ad un tecnico esperto e preparato come Reja».

Emergenza. Inevitabili però le domande dei cronisti. Ci si chiede, innanzitutto, come stanno gli infortunati. «Per Volpi e Campagnaro sembra che non ci siano buone notizie – risponde il trainer della Samp – e, se aggiungete Maggio, Accardi, Cassano e Ziegler, che è squalificato, vi rendete conto del momento di emergenza». Problemi dunque in difesa – fatta eccezione per il rientro di Castellazzi tra i pali -, problemi a centrocampo, dove l'assenza in regia di capitan Volpi costituirà una perdita pesante. Davanti, la situazione è sicuramente meno buia. Anzi si parla di ballottaggio tra Montella e Caracciolo. «Montella e Caracciolo stanno abbastanza bene – confida Mazzarri -, ma è sempre il solito discorso: in questo periodo di grandi caldi, le punte soffrono di più rispetto agli altri. Io chiedo molto ai miei attaccanti e, se non riescono a reggere 95 minuti al livello adeguato, devo fare delle scelte. Sia ben chiaro: vale per tutti, non solo per Caracciolo e Montella. In ogni caso, visto che le valutazioni giocando ogni tre giorni corrono sul filo di lana, chi starà fuori domenica andrà in campo giovedì». La sosta, dunque, non ha aiutato la rosa a raccogliere i cocci, come si sperava. «In realtà no, perché quelli che dovevano rientrare sono ancora fuori, ma almeno abbiamo guadagnato sul tempo: invece di saltare due partite, forse ne salteranno una sola». Una buona nuova però c'è e porta il nome di Daniele Gastaldello, finalmente disponibile dopo un inizio di stagione da semi-spettatore. «I medici dicono che clinicamente è guarito, ora deve lavorare sul ritmo, ma a Napoli verrà già in panchina, considerando anche il particolare momento che attraversa la nostra retroguardia».

La Uefa poi. Perché bisogna anche fare i conti col match di giovedì sera. A Marassi arriverà l'Aalborg e mezza difesa blucerchiata non potrà rispondere alla convocazione di Mazzarri. Sala e Lucchini sono squalificati, Campagnaro sta così e così, Accardi è out e non rientrerà sicuramente per l'andata di Uefa coi danesi: «Ma è proprio in momenti simili che bisogna pensare partita per partita – spiazza tutti il mister doriano -, è inutile fasciarsi la testa già ora, anche perché di pensieri ne ho già tanti per domenica…».

Napoli double-face. Pensieri che si chiamano Napoli, pensieri che percorrono due strade differenti. Da una parte ci sono gli azzurri del San Paolo contro il Cagliari, dall'altra quelli di Udine. Mazzarri non si fida di nessuna delle due versioni: «Ho rivisto le partite del Napoli coi miei collaboratori e devo dire una cosa: la squadra di Reja ha perso immeritatamente contro i sardi, creando molto e sbagliando alcune occasioni importanti. Ad Udine hanno vinto 5-0, d'accordo, ma secondo me hanno giocato meglio in alcuni tratti del match col Cagliari. Quindi, da un avversario che esprime due prestazioni simili, dobbiamo guardarci bene». Ci saranno due fattori extra domenica: il San Paolo e Lavezzi, il più in forma dei partenopei. «Il San Paolo non ha bisogno di presentazioni, ma il discorso legato all'ambiente è quello che facevo prima: non dobbiamo considerarlo. Su Lavezzi dico ciò che dico anche ai miei giocatori: per quanto uno possa essere bravo, se gli fai prendere la palla sempre di spalle o, meglio, se lo anticipi, fa fatica. Bisognerà essere attenti e concentrati». E smaliziati. «Sì – chiude Mazzarri – è un aspetto su cui serve lavorare. Rivedendo in tv la partita contro la Lazio, ne sono ancora più convinto: la squadra di Rossi è fortissima, ma in fase passiva gioca da provinciale. E in questo senso due domeniche fa ci ha battuto. Ho un gruppo formato da bravi ragazzi, ed è il meglio che un allenatore possa chiedere, ma in campo serve un pizzico di cattiveria agonistica in più quando dobbiamo strappare il pallone agli altri».

Bravo Antonio. Infine, Antonio Cassano. «Avete visto come si è asciugato dal primo giorno ad oggi? Antonio sta lavorando bene, bisogna fare i complimenti a lui e a chi lo ha seguito. Peccato per l'incidente di percorso di domenica, ma se continua ad allenarsi come ha fatto fino ad ora, è sulla buona strada».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri.

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