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Delvecchio: «Questa Samp deve vivere di entusiasmo»

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Delvecchio: «Questa Samp deve vivere di entusiasmo»

Il centrocampista e la sfida col Napoli: «Sarà durissima, guai a sottovalutare l'impegno. Il Napoli non è solo Lavezzi, ha fame e umiltà da venedere. Cassano? Lavora sodo, vuole tornare in fretta».

13_delvecchio«Rispetto agli altri attaccanti della rosa, io ho meno qualità tecniche. E' inutile nascondere l'evidenza. Ma ci sono situazioni in cui gli spilungoni come me vengono bene…». Tra coscienza e determinazione, ecco Gennaro Delvecchio. Uno che le cose le dice chiare, senza girarci troppo intorno.

Io e Antonio. Logico che abbia legato subito con Antonio Cassano: «E' vero, tra me e Antonio c'è un bel rapporto; lui è un tipo, come posso dire? nostrano. Gli parli della sua terra ed è felice, gli basta poco per sorridere. Un po' come me, ci siamo trovati». Delvecchio, insieme a Montella, è stato il primo ad accogliere il fenomeno di Barivecchia nel gruppo blucerchiato. «Io e Vincenzo gli abbiamo dato una mano, però Antonio non ne aveva grande bisogno: lega subito con tutti, in due giorni si era già ambientato alla grande, come succederebbe ovunque. Non è un elemento così difficile come si sente dire in giro». In questo momento, invece, Cassano ha bisogno di un fratellone in squadra. L'infortunio di Bellinzona non ci voleva. «Antonio era triste domenica sera e lunedì, ma poi si è subito ripreso e ora sta lavorando per tornare in fretta. Speriamo che i tempi siano meno lunghi del previsto, un giocatore come lui fa sempre la differenza. Magari a volte sembra che Antonio sia un personaggio un po' particolare, però vi assicuro che non può vivere senza il calcio e che farà di tutto per rientrare in campo il prima possibile».

Napoli. Intanto, in campo ci andrà la Samp. Domenica pomeriggio a Napoli. «E' un ambiente caldissimo – comincia Gennaro -, sarà molto simile alla trasferta di Spalato. A prescindere dalla squadra che ha, in Napoli può sempre contare su un tifo incredibile: ci saranno almeno 50.000 persone al San Paolo, quindi dovremo stare doppiamente in guardia. L'errore più grande sarebbe affrontare il match con presunzione, no. Noi dobbiamo pensare di affrontare una battaglia, perché sara durissima». Che tipo di avversario vi aspettate? «Un avversario che ha fame, che raddoppia su tutti e che pressa pure sul guardalinee. Abbiamo studiato un po' il Napoli in settimana e ci siamo accorti proprio di questo. Poi ci sono elementi di qualità come Lavezzi, ma la vera forza del Napoli è l'umiltà».

Il gol. La stessa che predica (e razzola, anche) Gennaro Delvecchio. «Bisogna vivere sull'entusiasmo, attraverso i risultati. Ci aspetta un tour de force nei prossimi venti giorni: è fondamentale iniziare a vincere per giocare più convinti e sereni». E, magari, un gol Gennaro non lo butterebbe via… «No, perché quest'anno ne ho fatti veramente pochi in precampionato, contrariamente all'anno scorso. Forse sarà che si parla troppo delle mie esultanze e da quando se ne parla, non la butto più dentro. Beh, se segnerò farò finta di stare in chiesa, zitto e muto. Magari porta bene». In realtà, l'astinenza da timbro ha per Delvecchio una spiegazione logica. «Giocando mezzapunta, sono più prevedibile rispetto al passato. Da centrocampista puro era più semplice coprire gli spazi, qui mi trovo un sacco di volte a dover fare il quinto in mediana e a quel punto non è semplice offendere. Forse adesso mi capitano più palloni potenzialmente pericolosi, ma è anche vero che i difensori mi controllano maggiormente. Prima invece, ne arrivavano meno ma molto più nitidi». Quindi, sarà difficile vedere Delvecchio in gol domenica? «Non lo so, a me va anche bene che segni Castellazzi oppure Mirante al 95'… Il bene della Samp viene prima del mio».

Nella foto Pegaso, la grinta di Gennaro Delvecchio, seconda stagione alla Samp.

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