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Bonazzoli: «Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel»

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Bonazzoli: «Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel»

Dopo cinque mesi di calvario, Emiliano torna a disputare una partitella in famiglia. E segna tre volte… «Manca ancora un po', ma ho una voglia matta di rientrare e dimostrare quel che valgo».

11_bonazzoli7 aprile, Genova: Sampdoria-Torino. C'era Koman all'esordio e c'era Bonazzoli alla ricerca di se stesso. Quell'assist del ragazzo e quel gol di chi aveva sputato sangue per dimenticare un ginocchio in pezzi erano un sogno, un bel modo per ricominciare. Sembravano, più che altro. Un banale contrasto, l'istinto che ti porta a cercare di riparare una mano, un dito rotto: e il ginocchio, l'altro, quello buono, che salta. «Un infortunio stupido, qualche volta ci ripenso ancora. Manco mi ero potuto godere la vittoria».

Cinque mesi dopo, allenamento in gruppo e la prima benedetta partitella. Bentornato, Emiliano: come stai?
«Bene: bene di testa, e sta bene anche il ginocchio. Ho solo una gran voglia di rientrare e di ricominciare a giocare per davvero».

Ha un sapore particolare, un giorno come questo?
«Sa di liberazione. Erano mesi che volevo tornare in gruppo, essere come gli altri. Avevo anche un po' forzato i tempi, ma un mese fa il dottore mi aveva detto di aspettare: ora no, sono tornato».

E' la luce in fondo al tunnel?
«Diciamo che manca ancora qualche metro, ma perlomeno adesso la vedo… E poi ho fatto anche tre gol, per quel che contano: però ritrovo la porta, il portiere davanti, le misure».

Ancora un po' di strada e ci siamo, allora.
«Il ginocchio ha risposto bene. Nessuna paura nei contrasti, nei tiri, nei movimenti: solo sensazioni che conosco già. Ci sono già passato, no? Manca la forma, chiaro: ma credo che per ritrovarla la cosa più importante siano proprio queste partite, gli scatti, i cambi di direzione, gli scontri con i compagni. Questa era la prima volta, la voglia mica mi è ancora passata».

Come si reagisce ad un crack del genere, il secondo nel giro di un niente?
«Hai davanti almeno cinque o sei mesi fuori, a volte ti viene da pensare chi te lo faccia fare. Però se ci ragioni un po' capisci che davanti a te hai ancora qualche anno di carriera, che puoi recuperare e tornare a giocare: e se ti capita una seconda volta sei più forte mentalmente, conosci i tempi, le reazioni. E c'è anche un'altra cosa che mi spinge: io a Genova non ho ancora dimostrato del tutto quanto valgo».

Ci sarà occasione.
«Dico la verità: prima che uscissero i calendari, sognavo di rientrare nel derby».

Ti hanno fregato, mettendolo subito alla quarta…
«Già, ma pazienza: adesso mi interessa soltanto tornare in campo, entrare in forma, dare una mano ad una squadra che mi piace parecchio. Senza considerare che in due settimane, beh, magari per la panchina riesco ad esser pronto…».

Nella foto Pegaso, Emiliano Bonazzoli come lo conoscono i tifosi: felice dopo un gol.

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