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Mazzarri: «A Siena per giocare il nostro calcio»

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Mazzarri: «A Siena per giocare il nostro calcio»

Casa o trasferta non fa differenza, nella filosofia del tecnico blucerchiato. Che non vede l'ora di affrontare la trasferta in Toscana: «Il campionato è il campionato, giocherà la miglior Samp possibile».

21_mazzarriBogliasco si ripopola, dopo il lunedì di riposo concesso da Mazzarri. E proprio il tecnico blucerchiato, a pochi giorni dal debutto della sua Samp nella nuova Serie A, tasta il polso alla squadra. Che, rispetto alle altre, è partita prima e – sempre concentrandosi sulla teoria – potrebbe trarne vantaggio: «Speriamo – comincia il mister doriano -, i giorni in più che abbiamo nelle gambe rispetto agli avversari potrebbero darci una mano, anche se c'è il rovescio della medaglia: si è infatti iniziato tutto da zero e con l'assillo del risultato. Non abbiamo potuto seguire il programma consueto di amichevoli progressive e non abbiamo ancora incontrato una squadra di Serie A. Cominceremo domenica a Siena».

Le difficoltà della "prima". Restano dunque delle incognite: «Come sempre accade nelle "prime" – spiega Mazzarri -; nel nostro caso, poi, c'è un precampionato particolare e il gruppo e l'allenatore totalmente nuovi. Per questo in settimana lavoreremo con estrema attenzione, vogliamo arrivare a domenica nel migliore dei modi». Ci si chiede quale sarà la formazione. Si terrà conto dell'impegno europeo di giovedì – a Marassi arriverà l'Hajduk per il retour match di Uefa -, oppure al Franchi scenderà in campo il miglior undici del momento? «Il campionato è il campionato – risponde sicuro il tecnico livornese -, schiererò i giocatori che in questo momento mi danno maggiori garanzie. A giovedì cominceremo a pensarci dopo la gara di Siena». Il Siena, appunto. Come se lo aspetta il condottiero blucerchiato? «Naturalmente vorranno vincere: è la prima della nuova stagione e saranno di fronte al loro pubblico, logico avere motivazioni importanti. Penso che il Siena ci affronterà con un atteggiamento propositivo, cercando di portare a casa il risultato». E la Samp, come replicherà? «Al solito, seguendo la propria mentalità e non guardando avversari, stadi, situazioni. Per me conta l'idea collettiva, il resto non bisogna considerarlo».

Passione alle stelle. Difficile, però, non farsi condizionare dall'entusiasmo di questo periodo. D'altra parte, allenarsi di fronte a quasi 3.000 persone non è roba che si possa cancellare dagli occhi. «E ci fa molto piacere, il calcio senza tifosi non è calcio. Non bisogna però dimenticare che l'entusiasmo è generato dalle nostre prestazioni, quindi testa bassa e massima concentrazione sul lavoro. Porto ad esempio la partita di domenica a Legnano: ci siamo fatti un po' travolgere dagli eventi del week-end ed abbiamo perso di vista l'impegno. Deve servirci di lezione».

La base è la squadra. Il gruppo, dunque, come valore fondamentale della filosofia Samp. «Assolutamente, anche perché senza non si va da nessuna parte. Mi chiedono spesso valutazioni sui singoli – prosegue Mazzarri -, io rispondo sempre la stessa cosa: senza un'adeguata prestazione di squadra, nessuno fa la differenza. E' molto difficile nel calcio moderno, anche per i migliori, brillare se i compagni non ti aiutano». La Samp lo ha capito? «Fin qui, mi ritengo molto soddisfatto. I ragazzi hanno assimilato un nuovo atteggiamento tattico in poco tempo e hanno ottenuto risultati importanti, l'ultimo dei quali a Spalato, dove era difficile vincere. Credo che abbiano fatto passi da gigante dall'inizio della preparazione». Aspetti negativi? «Ne parlavamo prima con il mio secondo, qualcosa c'è sicuramente. Ci lavoreremo sopra». Uno però c'è: gli attaccanti non hanno ancora segnato in gare ufficiali. «L'ho detto e lo ripeto: è una questione di lucidità. Mi confortano però le occasioni create, sono state parecchie. E poi per me va benissimo far sempre un gol più degli altri, anche se segnano solo i difensori».

Flessibilità. Capitolo modulo. Si insiste sul 3-4-2-1. «Mi ci sono soffermato parecchio perché volevo che i giocatori facessero loro questo atteggiamento tattico. Ora passare al 3-5-1-1, servisse, non sarà complicato. Dobbiamo ancora adattarci sul campo, ma i movimenti non sono molto diversi. Cambia qualcosa in fase d'attacco e pochissimo in difesa, roba che si sbriga in una settimana. Durante le partite, può risultare utilissimo saper cambiare pelle, ma occorre conoscere alla perfezione entrambe le soluzioni».

E' presto per i traguardi. Mercato finito, più o meno. Le identità della Serie A sono ormai alla luce del sole. La Samp dove può collocarsi? «Non saprei proprio che cosa dire – chiude il mister di San Vincenzo -, mi viene solo in mente il proverbio di San Tommaso… Aspettiamo di toccare con naso, dai. Poi ne riparleremo».

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Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri detta indicazioni durante la sfida di Spalato.

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