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Pudar: «Samp molto forte, ci aspetta una gara dura»

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Pudar: «Samp molto forte, ci aspetta una gara dura»

Il tecnico dell'Hajduk Spalato loda la formazione blucerchiata («E' molto forte») ma si fa caricare dall'ambiente: «Qui è come Napoli, come Marsiglia. E possiamo fare risultato».

15_pudarIl prato dello stadio Poljud di Spalato è ormai quasi tutto all'ombra. Sono le ore 18 circa della vigilia di Hajduk-Sampdoria, gara d'andata del secondo turno preliminare di Coppa Uefa. Spalti semi deserti, solo qualche curioso è venuto a far capolino, giusto per dare un'occhiata agli italiani che domani sfideranno i beniamini di casa.
Di fronte alla tribuna, campeggia fiero lo stemma del club croato, disegnato al centro del settore tramite l'ordinata disposizione dei seggiolini colorati che spiccano rispetto al grigio dei posti a sedere del resto dello stadio. Leggi Hajduk Split, ti dai un'occhiata intorno e alla tua destra ecco la galleria dei trofei del club croato, orogliosamente dipinta sul muro della curva. Sopra, la competizione che i biancoblù hanno fatto loro, sotto gli anni dei successi. Alcuni neri neri, altri un po' sbiaditi. Il tempo passa, la storia resta. Prvak Champion (in Italia si dice Scudetto): 17 titoli tra il 1927 ed il 2005, il primo e l'ultimo nell'ordine di tempo. Kup (tradotto, Coppa Italia): 13 trionfi dal 1967 al 2003. Super Kup (si capisce da sé…): 5 imposizioni, ma qui in Croazia la Supercoppa non c'è da molto.
Detto semplice, domani non sarà una passeggiata. La Sampdoria affronta infatti un team storico, blasonato, orgoglio di un popolo che per domani sera qui a Spalato ha promesso di riproporre l'inferno. O una sua ben riuscita rappresentazione. Ci credi già di tuo, ma ti togli tutti i dubbi quando il tecnico dei padroni di casa Ivan Pudar ti dice chiaro e tondo: «Il nostro pubblico è caldo come a Napoli e a Marsiglia». Non esattamente due campetti di quartiere.
Poi, si comincia a parlar seri. «Abbiamo visto due partite della Samp – racconta Pudar, tranquillamente seduto in tribuna, a fianco dell'interprete che trasporta le sue parole -, tra cui quella di Newcastle. Si tratta di una squadra molto forte, anche se gioca in modo piuttosto chiuso e, se va in difficoltà, magari diventa anche un po' dura». Rispetto sì dunque, ma timore no. «Temo solo i miei ragazzi – dice sicuro il tecnico croato -, dipende da loro. Se faranno ciò che sanno fare, allora dovranno essere i giocatori della Samp a preoccuparsi».
Hajduk dall'atteggiamento offensivo, sempre e comunque. Anche se… «Noi entriamo in campo per fare il nostro gioco, che è di tipo propositivo, certo che domani sarà anche molto importante non prendere gol, in vista del ritorno. Uno 0-0 quindi, non lo butteremmo via». Mancherà Maris Verpakovskis, stella di casa. La punta lituana è alle prese con un infortunio e non recupererà per domani sera: «Non ce la farà – conferma Pudar -, soffre ancora per i suoi acciacchi e preferiamo non rischiarlo. Sarà importante poterlo schierare a Marassi tra quindici giorni, quando ci giocheremo la qualificazione». Quanto perde l'Hajduk senza di lui? «Qualcosa perdiamo, ovviamente – chiude il mister dell'Hajduk -, un allenatore poi vorrebbe sempre averli tutti disponibili… Però io credo che conti lo spirito collettivo, quindi non sono preoccupato». Della Samp, chi guarderà Ivan Pudar con un occhio di riguardo? «Potrei dire Montella, ma la verità è che, come ho già detto, guarderò soprattutto i miei».

Nella foto Pegaso, Ivan Pudar dirige l'allenamento del suo Hajduk.

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