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Bellucci: «Non vedo l’ora di iniziare a giocare»

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Bellucci: «Non vedo l’ora di iniziare a giocare»

Presentazione ufficiale a Corte Lambruschini per Claudio Bellucci, di nuovo in blucerchiato dopo dodici anni: «La Samp viene prima di tutto, volevo fortemente tornare qui perché qui mi sento a casa».

18_belluccistemmaTorna a casa Claudio Bellucci, dopo 12 anni senza Samp, dopo quella notte di Coppa delle Coppe che lo ha fissato nei ricordi della gente sampdoriana. Sampdoria-Arsenal, oggi sembra quasi fantacalcio, allora invece era una semifinale di Coppa Coppe. Si partiva dal 3-2 per gli inglesi maturato ad Highbury, bastava un gol. Il primo lo segnò Roberto Mancini, ma i Gunners pareggiarono costringendo la formazione dell'allora tecnico doriano Sven Goran Eriksson a segnare due reti per volare alla finale di Parigi.
Quei due gol arrivarono – non purtroppo la quarta finale europea, persa ai rigori dopo aver incassato il 3-2 -, realizzati proprio da un giovanissimo Claudio Bellucci, che quella sera non l'ha mai dimenticata: «Ne conservo un grandissimo ricordo – conferma l'attaccante romano -, ma anche un grandissimo dispiacere perché purtroppo la mia doppietta non servì a nulla. In ogni caso, i sostenitori blucerchiati mi conoscono soprattutto per quei due gol, perciò le reti segnate all'Arsenal sono ben ferme nella mia memoria».
Ma il passato, si sa, è passato. Meglio allora concentrarsi su un futuro che l'ex felsineo ha fortemente voluto sposato ai colori della Sampdoria: «Ringrazio naturalmente il Direttore Marotta ed il Presidente Garrone per la fiducia e l'affetto dimostratimi e ringrazio il mio procuratore Vincenzo Rispoli che ha fatto di tutto per portarmi qui a Genova: spero di ripagarli al meglio, per la Samp e per i suoi tifosi. Non vedo l'ora di cominciare la preparazione e poter di nuovo giocare con questa maglia sulle spalle».
Bellucci torna alla Sampdoria nel primo anno del post-Novellino, in panchina troverà Walter Mazzarri, una vecchia conoscenza per lui: «Il mister lo conosco dai tempi di Napoli, quando faceva il secondo ad Ulivieri. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e conosce le mie caratteristiche, naturalmente sarà lui a decidere come e dove impiegarmi. Negli ultimi anni ho fatto l'esterno di sinistra nell'attacco a tre, ma sono pronto ad adattarmi a qualunque posizione». Una posizione da dividere, probabilmente, con un certo Fabio Quagliarella: «Sarà molto stimolante giocare con Quagliarella, in questo momento è forse il giocatore più in forma della scena italiana e non può che farmi piacere averlo come compagno». E un compagno storico di Bellucci, Nicola Amoruso, ha fatto benissimo (17 gol) nell'ultima stagione con Walter Mazzarri: «Speriamo porti bene anche a me – sorride Claudio -, con Nicola ci sentiamo sempre, siamo rimasti amici dai tempi della Primavera della Samp».
Genova è anche il derby, che proprio dopo 12 anni torna a giocarsi in Serie A: «E' una bellissima partita, dove la gente si diverte e dove l'entusiasmo e l'attesa sono sempre alle stelle. La Samp negli ultimi anni ha avuto la leadership cittadina, perciò sarà ancora più interessante e difficile». Genova è la città d'adozione di Claudio Bellucci: «Ci sono arrivato a 14 anni, ci sono cresciuto, mi è rimasta nel cuore. Avevo altre offerte, ma Genova e la Sampdoria non sono mai riuscito a dimenticarle. Dovevo assolutamente tornare». Obiettivi? «Dimostrare che merito ancora di giocare nella Samp e poi il resto lo vedremo sul campo».

Nella foto Pegaso, Claudio Bellucci si coccola lo stemma della sua Samp.

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