Una rete di Filippini spegne le speranze della Samp

Una rete di Filippini a metà ripresa condanna la Samp alla sconfitta sul campo del Livorno: 1-0 e speranze di rincorrere l'Uefa definitivamente tramontate.

Niente da fare. Vuoi perché una Uefa difficile da sognare non regge il confronto con una A cui aggrapparsi, vuoi perché con un solo attaccante tra campo e panchina segnare non è la cosa più semplice di questo mondo: vale tutto, fatto sta che la Samp esce sconfitta da Livorno e l'Europa (col Palermo a +6 e in vantaggio negli scontri diretti) sfugge via definitivamente. Porta di servizio, leggi Intertoto, esclusa: l'ottavo posto (ora è dell'Atalanta) va inseguito, a licenze e rinunce altrui si penserà poi.

Al solito, le assenze. Di più non poteva fare, questa squadra. Coraggiosa, orgogliosa, ma una volta di più coerente a se stessa nelle sfortune. Bazzani resta a casa (il solito problema muscolare di queste ultime settimane), Romeo e Koman sono a far festa con la Primavera, Delvecchio è debilitato dalla febbre: morale della favola, e grazie solamente al recupero di Volpi e Falcone, uomini contati per una sfida che, a credere nell'impresa, era quella che poteva valere una stagione. E invece niente, i punti sono tre punti che valgono mezza salvezza per il Livorno (che veniva da tre sconfitte in fila) e alla Samp non resta che consolarsi con la consapevolezza di una partita giocata – per quel che si poteva – al massimo.

La Samp regge. Rientra Volpi, allora. Novellino manda lui davanti alla difesa (Pieri e Maggio esterni, Accardi e Falcone in mezzo), Parola e Palombo in mezzo al centrocampo con Olivera e Ziegler larghi a cercare di aiutare Quagliarella, solo là davanti. E proprio quella è la chiave di una giornata grigia: Fabio ha bisogno di qualcuno intorno a cui girare per fare quel che tutta la Serie A gli ha visto fare, e trovarsi davanti senza riferimenti né aiuti limita lui e limita la Samp. Ne esce fuori un primo tempo gestito dal Livorno, attratto dall'idea fissa di sbloccare il risultato per tenersi stretta la categoria ma confusionario nel dare seguito ai propri propositi: tante mischie, qualche protesta per un paio di episodi su cui Rizzoli sorvola, un paio di contropiede concessi.

Un gol basta. Nella ripresa Novellino prova a cambiare qualcosa prima con Zenoni per Ziegler e quindi con Franceschini per Parola e Olivera per Delvecchio, ma la fregatura è in agguato: tutto in un'azione sola, Castellazzi sbarra la strada a Fiore e a Filippini prima di crollare di fronte al terzo tentativo, ancora di Filippini. E' l'episodio che attendeva uno stadio intero (300 doriani esclusi), l'episodio che manda in soffitta la partita. Alla Samp resta la reazione nel finale, la voglia di riprendere una gara segnata. Non c'è verso, finisce male. Con onore.

Livorno         1
Sampdoria   0
Rete: 27' s.t. A. Filippini.
Livorno (3-5-2): Manitta; Grandoni, Galante, Pavan; Balleri (21' s.t. Paulinho), Morrone, Passoni, A. Filippini, Pasquale (41' s.t. Pfertzel); Fiore (30' s.t. Coppola), C. Lucarelli. A disposizione: Casini, Knezevic, Rezaei, Cesar. Allenatore: Fernando Orsi.
Sampdoria (4-1-4-1): L. Castellazzi; Maggio, Falcone, Accardi, Pieri; Volpi; Olivera (24' s.t. Delvecchio), Palombo, Parola (12' s.t. Franceschini), Ziegler (1' s.t. Zenoni); Quagliarella. A disposizione: Berti, Terlizzi, Sala, Zivanovic. Allenatore: Walter Novellino.
Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna.
Assistenti: Mauro Tonolini di Milano e Giuseppe Foschetti di Milano.
Quarto uomo: Luca Palanca di Roma 1.
Note: ammoniti al 20' s.t. Volpi, al 26' s.t. Passoni, al 36' s.t. Pasquale e al 44' s.t. Morrone; spettatori 13.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, Giulio Falcone monta la guardia sul centravanti del Livorno Cristiano Lucarelli.