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Marotta: «Grande Primavera, semifinale risultato storico»

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Marotta: «Grande Primavera, semifinale risultato storico»

Il Direttore a metà fra soddisfazione e delusione: «Felicissimi per la Primavera, ha ottenuto un risultato storico. Peccato per la prima squadra, le assenze in attacco sono state decisive».

13_marottaLa sconfitta di Livorno arriva in una giornata di festa per la Sampdoria: la Primavera di mister Bollini ha centrato la semifinale del campionato Primavera Tim, battendo la Juventus ai calci di rigore. Un risultato storico per il club blucerchiato, che così avanti a livello giovanile non era mai andato: «Si tratta di una giornata veramente fantastica per la Sampdoria – comincia Beppe Marotta, visibilmente soddisfatto -, per la prima volta nella storia della società, infatti, una nostra squadra giovanile entra nelle prime quattro del campionato, un risultato incredibile che ci riempie di orgoglio. Senza contare che, a mio giudizio, i ragazzi hanno anche le carte in regola per vincere lo scudetto di categoria…». Il Direttore si sofferma ancora un momento sui giovani, prima di passare ai "grandi": «Quel che sta succedendo nelle finali del campionato Primavera è il frutto di un lavoro mirato, un lavoro che è stato concepito per valorizzare il settore giovanile e che sta ripagando pienamente gli sforzi profusi da tutto lo staff. Lo abbiamo detto più volte nel recente passato: i giovani sono un valore imprescindibile per la Sampdoria».
Arriva poi il momento di toccare l'argomento prima squadra, un argomento dai toni più grigi, vista la sconfitta dell’Ardenza. «Peccato per il match di Livorno – commenta Marotta -, abbiamo perso una partita che poteva sicuramente andare in maniera diversa. Credo che la Samp abbia giocato alla pari con gli avversari, mancando solo in attacco». E qui vengono alla mente i fantasmi di tutta una stagione, anzi di due… «Purtroppo sono ormai due anni che dobbiamo fare i conti con gravi infortuni e defezioni nel reparto avanzato: non possiamo dimenticare che anche durante questo campionato siamo stati privi per lunghi tratti di elementi di primo livello come Bonazzoli, Bazzani e Flachi, calciatori che troverebbero spazio in tutte le formazioni di Serie A. Non si può non tenerne conto; stavolta nemmeno uno come Novellino poteva inventarsi qualcosa: aveva solo Quagliarella…».
Con la sconfitta rimediata in casa degli amaranto, sfuma matematicamente la rincorsa alla Uefa. E sfuma per il momento anche l'ottavo posto, ora dell'Atalanta: «Sì – ammette Marotta -, ma occorre ricordare che la settimana prossima l'Ataltanta affronta l'Inter e noi il Catania e ci sono solo tre punti di distacco. Inoltre, non so se i nerazzurri siano iscritti all'Intertoto».
La battuta conclusiva è dedicata al bilancio degli ultimi cinque anni di Samp. Ecco l'analisi del Direttore: «Credo siano stati cinque anni molto positivi. Dopo la promozione immediata in Serie A, la società si è mantenuta in maniera più che dignitosa nel massimo campionato, costruendo le basi per un futuro solido in un mondo del calcio che diventa sempre più difficile. Ora abbiamo la possibilità di camminare con le nostre gambe ed inseguire i nostri obiettivi. Vogliamo provare a regalare al fantastico pubblico blucerchiato qualcosa di importante, anche se dobbiamo sempre tener presente quello che è il mercato e quelle che sono le situazioni del calcio italiano».

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Nella foto Pegaso, l'amministratore delegato della Sampdoria Beppe Marotta in tribuna al Picchi.

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