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Quagliarella: «La mia settimana indimenticabile»

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Quagliarella: «La mia settimana indimenticabile»

La nazionale, una Uefa da rincorrere, un gol che è una perla rara. E lui apre il sorriso: «Emozioni forti, non le dimenticherò mai… Ma ora bisogna pensare a centrare l'Europa. Bisogna battere il Torino».

01_festafabioquagliarellaIl film Amici Miei propone una domanda, ormai famosa: «Che cos'è il genio?». «E' fantasia, intuizione, decisione, rapidità di esecuzione», risponde la voce narrante del Perozzi-Philippe Noiret raccontando le gesta del compare Necchi-Duilio Del Prete. Osservando il gol di Fabio Quagliarella domenica pomeriggio a Verona – passateci il paragone – queste parole sono saltate alla mente, nitide. Fantasia, intuizione, decisione e rapidità d'esecuzione.
Tutto in un istante, tutto in una settimana; una settimana da incorniciare per Fabio da Castellammare. Prima la Nazionale, poi il dodicesimo centro in Serie A, che quadruplica il suo miglior score di sempre. E a quota 14, dovesse arrivarci, Fabio perderà pure una scommessa con Walter Novellino: «Si tratta di una cosa fra me e il mister – racconta il numero 27 blucerchiato nella zona mista del Bentegodi -, spero di dargli ragione il prima possibile…».
«A parte tutto – continua Quagliarella -, questa è stata una settimana da incorniciare per me, non la dimenticherò per molto tempo, forse non la dimenticherò per il resto della mia carriera e della mia vita. Sono successe tante cose, tutte fantastiche». Ultima, il gol di Verona, una perla da rifarsi gli occhi: «Ho stoppato la palla – ripercorre i binari della memoria l'attaccante napoletano – e ci ho provato. Ero sicuro che Squizzi non avrebbe mai pensato che potessi tirare da lì, sono anche stato fortunato a beccarlo leggermente fuori dai pali». Fantasia, intuizione, decisione, rapidità di esecuzione… E Bazzani, dopo il gol, dice: «Questo è matto!». «Sì – sorride "Quaglia" -, diciamo che sono uno che le giocate difficili le prova sempre senza alcun tipo di problema».
Ora la domanda è questa: Quagliarella uomo mercato, o Quagliarella uomo-Samp? «Io sono della Samp – risponde sicuro Fabio -, mi trovo in comproprietà con due grandi squadre (l'altra è l'Udinese, ndr), è vero, ma in tutte le sedi ho sempre detto che alla Sampdoria sto benissimo e che mi piacerebbe rimanere». E i tifosi e la squadra hanno bisogno dei gol del "guaglione" arrivato in silenzio a luglio e oggi alla ribalta di giornali e tv. Per un obiettivo difficile – la Uefa – ma ancora possibile: «Non ci siamo mai arresi, non lo faremo ora. Già da sabato contro il Torino bisogna pensare ai tre punti, ci proveremo sicuramente».
Torino, altra tappa familiare per Quagliarella. Proprio in maglia granata iniziò la lunga avventura che ha condotto l'attaccante fino alla maglia della Nazionale azzurra: «Del passato ho grandi ricordi, ma quando sento il fischio d'inizio penso solo alla Sampdoria, sarà così anche sabato». Mentalità vincente, mentalità redditizia, anche in prospettiva Nazionale, traguardo ormai sempre più d'attualità per Quagliarella: «Quello dipende solo da me – frena immediatamente Fabio -, se Donadoni mi convoca è perché ho fatto bene. E allora non mi resta che continuare a far bene, per la Sampdoria e per me». Non resta che godersi una domenica da genio. Fantasia, intuizione, decisione e rapidità d'esecuzione.

Nella foto Pegaso, la pazza gioia di Fabio Quagliarella subito dopo il capolavoro.

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