Samp in 10, col Palermo pareggio di cuore e cervello
Con un uomo in meno per un'ora (rosso diretto a Falcone nel primo tempo), l'undici di Novellino tiene botta di fronte ai rosanero. E quando Cavani segna, Quagliarella risponde immediatamente.
Tre punti no, uno sì. E il brivido di una prestazione tutta cuore e sussulti. Resta questo, soprattutto, nella mente dei tifosi della Samp, al termine del match col Palermo. Forse poco in termini di classifica – nelle ultime due gare in casa il Doria ha raccolto solo due pareggi -, ma senza dubbio un grande ricarico a livello psicologico.
La formazione di Novellino sabato sera ha regalato emozioni – da sempre materia prima del calcio -, ha permesso alla Sud di saltare nonostante l'ormai noto sciopero a metà. Ha infuocato Marassi. Complice un Palermo dimesso, ai limiti del deludente, capace di impensierire il re-promosso titolare Berti in pochissime occasioni. Incapace di far valere la propria posizione in graduatoria, figlia di un avvio di stagione da vetrina nei rotocalchi sportivi di tutta Italia.
Samp insomma battagliera, viva, rabbiosa. Non basta per vincere, non basta per dare una sterzata significativa alla stagione. Avanza, però, se si pensa alla sosta imminente – c'è la nazionale in corsa per gli Europei, si resterà fermi fino al primo aprile, giorno della trasferta veronese in casa del Chievo -, al prossimo recupero di capitan Volpi, se si pensa ad un rush finale che resta tutto da vivere, comunque vada.
Le porte dell'Europa sono dunque ancora aperte, gli ottimisti le vedono, le vogliono, i realisti solo non le chiudono. E se la verità sta nel mezzo, beh, allora questa Sampdoria deve crederci per forza. Lo dicono i gol di Quagliarella (11 contando quello, fortunoso ma voluto, di sabato sera), lo dicono le prove dei giocatori meno utilizzati e in ogni caso sempre in grado di dir la loro. Vedi Pieri, titolare da tre turni consecutivi e bravo a non deludere, vedi Parola, autore di un match da leone coi rosanero, vedi Delvecchio, rientrato a pieno regime tra i protagonisti. Senza dimenticare i soliti noti: Palombo, fascia al braccio e piglio da capitano (per Angelo la Nazionale ormai non è più un sogno, anzi…), Quagliarella (rete di rapina e odore di chiamata da parte di Donadoni), passando per le ex sorprese: Maggio e Accardi. Aspettando Volpi, il cui ritorno garantirà stabilità, fantasia e geometrie.
Forse la Samp qualche punto di troppo nelle ultime partite lo ha perso, non raccogliendo il frutto di gare migliori dell'esito con cui sono terminate, ma ha ottenuto stimoli e consapevolezza di poter ambire a quel di più che è poi l'obiettivo di tutto un campionato. L'obiettivo da tener ben presente, per non lasciarlo sfuggire. La Sampdoria di Novellino ha le facoltà per sedere su una poltrona importante, ha la voglia e la determinazione per fissarla al pavimento.
Il futuro, naturalmente, dirà se ciò è vero, se ciò è possibile. Intanto sognare non è proibito, specialmente pensando al match di sabato sera.
Sampdoria 1
Palermo 1
Reti: 8' s.t. Cavani, 12' s.t. Quagliarella.
Sampdoria (4-1-4-1): Berti; Maggio, Accardi, Falcone, Pieri; Palombo; Quagliarella (35' s.t. Bastrini), Delvecchio (28' s.t. Ziegler), Parola, Franceschini (1' s.t. Sala); Bonazzoli. A disposizione: L. Castellazzi, Soddimo, Bazzani, Ferrari. Allenatore: Walter Novellino.
Palermo (3-5-1-1): Agliardi; Cassani, Barzagli, Biava; Diana, Guana, Simplicio, Tedesco (32' s.t. Bresciano), Pisano; Di Michele; Cavani. A disposizione: Fontana, Dellafiore, Giacomazzi, Ciaramitaro, Brienza, Matusiak. Allenatore: Renzo Gobbo (squalificato Francesco Guidolin).
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno.
Assistenti: Lanciani di Avezzano e G. De Santis di Avezzano.
Quarto uomo: Marelli di Como.
Note: espulso al 35' p.t. Falcone per gioco violento; ammoniti al 38' p.t. Di Michele, al 41' p.t. Bonazzoli e al 12' s.t. Guana; spettatori 18.000 circa; recupero p.t. 3', s.t. 5'.
Nella foto Pegaso, un duello aereo tra Emiliano Bonazzoli e Giuseppe Biava.