Palombo illude la Samp, Suazo la riporta a terra
Una disattenzione, una sola, e il capitano del Cagliari castiga la difesa blucerchiata recuperando dopo l'eurogol del numero 17: a Marassi l'anticipo finisce 1-1.
C'è sicuramente qualche rimpianto nel post Samp-Cagliari, ma ci sono altrettante domande che i tifosi e gli addetti ai lavori si pongono. Una su tutte: può davvero l'assenza di capitan Volpi togliere gran parte della sua identità alla Sampdoria? La risposta sembrerebbe pendere da un preciso lato della bilancia, ma è anche vero che il calcio è strano: bastano due risultati buoni, magari uno solo ed ecco lì che i discorsi cambiano.
Negli ultimi anni molti giudizi su giocatori e tattiche in casa Samp sono stati rovesciati dal campo, ma è altresì innegabile che le mancanze pesino, soprattutto perché sono gli uomini di maggiore qualità in questo momento a venir meno. Due come Volpi e Flachi fanno – l'hanno fatta spesso nel passato – mezza squadra. Se si aggiungono poi un Bonazzoli che si sta cercando e un Bazzani sullo stesso sentiero, si giunge al nodo cruciale. Lo stesso problema di domenica scorsa a Roma: serve cattiveria sotto porta, serve l'uomo che la butta dentro se non lo fanno gli altri. Ed è naturale aspettarselo da Fabio Quagliarella, così come è altrettanto logico pensare che non tutto si possa mettere sulle spalle del ragazzo di Castellammare di Stabia. Lo ha detto chiaramente anche Novellino al termine del match coi sardi di Giampaolo: «Quagliarella non può mica fare tutto…». Vero.
E allora? E allora si va avanti così, senza buttar via – anzi… – i 34 punti incamerati finora, cercando di trovare il momento giusto per dare una zampata che i sostenitori aspettano, che l'ambiente anela. Peccato però, tornando alla gara di sabato sera, aver subito un gol evitabile dal solito Suazo – che contro la Samp sembra vedere la porta larga il doppio -, peccato perché si è trattato dell'unico vero errore difensivo delle ultime gare, in cui la retroguardia doriana aveva reso senza dubbio ad altissimi livelli. «E potevamo anche rischiare di perderla…», altra citazione dal Novellino versione sala stampa di Marassi. Anche qui il tecnico blucerchiato è in ragione, perché nel finale il Cagliari ha creato due situazioni pericolose, mandando la Samp quasi a gambe all'aria. Sarebbe stato probabilmente ingiusto, immeritato, così come forse il successo doriano poteva non starci, visto soprattutto il secondo tempo.
Pari dunque da accettare, sebbene resti la delusione. Magari non per Angelo Palombo – la cui consolazione è comunque magra, conoscendo il suo spirito da uomo squadra -, autore di un gol da cineteca, a conferma che quando segna, il centrocampista di Ferentino segna da campione (ricordate la rovesciata contro la Fiorentina?). Gli obiettivi del Doria restano dunque celati, la stagione della banda Novellino non è ben chiara nemmeno a questo punto. La parola Uefa ha probabilmente ancora un senso, può suonar bene. Ma i crucci e i dubbi permangono ugualmente, in attesa di scioglierli in modo definitivo. Cosa che avverrà presumibilmente, in una maniera o nell'altra, nell'immediato futuro.
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