Maggio: «Samp, ormai sei la mia seconda casa»
Ha parole d'amore per il blucerchiato, l'esterno arrivato dalla Fiorentina: «Qui sto bene, ho dei compagni fantastici e sto giocando con continuità. Il Cagliari? Gara dura, ma possiamo metterli in crisi».
Ha numeri e contorni di valore, la stagione di Christian Maggio: uno che in Serie A aveva 14 presenze come massimo e oggi è a un passo dalla ventesima, uno che a Firenze non aveva più spazio e a Genova ha ritrovato emozioni e voglia di dimostrare che, a 25 anni, tutto è ancora possibile. Oggi Christian rappresenta, con Accardi e Quagliarella, il volto nuovo e fresco della Samp.
Il mio anno migliore. Quando glielo chiedono, se questo sia davvero il momento più felice dei suoi anni da calciatore, Maggio allarga il sorriso e risponde pronto: «Sì. Sicuramente sì». Poi apre il concetto: «Arrivo da tante cose non belle, da mille problemi fisici. Ho scelto di venire qui per riscattarmi, per combinare qualcosa d'importante e far vedere quel che valgo alle tante persone che non hanno creduto in me. Al momento ci sto riuscendo: posso essere contento. Molto contento».
Io e Novellino. E' un dato di fatto che la crescita di Maggio sia andata di pari passo con le attenzioni di Novellino: «Avere la fiducia dell'allenatore per un giocatore è fondamentale – ammette lui, soddisfatto -, e io quest'anno oltre alla fortuna di star bene ho anche quella di avere un tecnico che mi vede bene e mi fa giocare. Poi sta a me continuare a meritarmelo». E i meriti ci sono, innegabili, se è vero che a lui Novellino non rinuncia più: in difesa come a centrocampo. «Forse non ho le caratteristiche per ricevere palla e puntare l'uomo, da esterno alto – spiega Christian -, sono uno che preferisce partire da dietro. Ma se gioco va bene tutto: d'altronde sono qui per lavorare e migliorare».
Due partite, poi vedremo. Cagliari e Palermo, un girone fa, segnarono probabilmente il peggior momento della stagione blucerchiata. Due sfide grigie, senza entusiasmo, e due sconfitte che aprirono la memoria di una stagione – quella scorsa – troppo brutta per poterla rivivere. Oggi che Cagliari e Palermo arrivano a Marassi la Sampdoria è un'altra, una squadra che ha finalmente preso piena coscienza e dei propri mezzi e dei propri limiti. E non si fa problemi: in campo ci va decisa a dare l'anima. Così farà anche in queste due partite che, Maggio conferma, semplici proprio non sono: «Il Cagliari viene da una bella vittoria – ricorda l'esterno veneto – e ha i mezzi per metterci in difficoltà. Non dovremo permetterlo. Nelle ultime due trasferte abbiamo dimostrato di poter combattere alla pari con qualsiasi squadra e sappiamo benissimo di poter fare qualcosa di importante, in questo campionato: vogliamo vincere per continuare a crederci».
Con l'appoggio dei tifosi. Giorni difficili, questi, per chi allo stadio vuole andarci per cantare e sostenere la propria squadra. E se da un lato Maggio conosce bene i vantaggi che uno stadio in festa regala («Giochiamo due partite difficili e per fortuna le giochiamo in casa, davanti ai nostri tifosi: loro sono la nostra arma in più»), dall'altro non dimentica l'effetto che fa una gradinata silenziosa: «Non avere il loro aiuto è brutto – è l'analisi di Christian -, e difatti con l'Atalanta nel primo tempo abbiamo faticato… Dispiace e parecchio si sia creata questa situazione, ma è certo che quando i nostri tifosi cominciano a cantare le cose cambiano».
Il mio futuro. Pensa anche al futuro, Maggio. Il cartellino è in bilico, la Fiorentina ha voce in capitolo: «Io spero di non tornare a Firenze perché qui sto benissimo – chiude Christian, chiaro e onesto -. Ho trovato dei compagni fantastici, Genova è diventata la mia seconda casa… Sinceramente: voglio restare».
Nella foto Pegaso, Christian Maggio, 25 anni, insieme a mister Walter Novellino, 54.