Flachi: «Un calcio a porte chiuse non ha senso»
Anche Francesco Flachi, leader dello spogliatoio blucerchiato, commenta il difficilissimo momento del calcio italiano a seguito dei tragici fatti di Catania.
Niente Udine, tutti in vacanza. La Samp ieri non si è allenata, riprenderà a lavorare domani mattina (martedì) a Bogliasco, in attesa di sapere quando riprenderà il campionato, quando dovrà recarsi in Friuli e, nel caso, se il suo scontro con la squadra di Malesani (6 punti in 2 gare sotto la sua gestione) si disputerà a porte chiuse.
All'interno della squadra resta lo sgomento per quanto è accaduto a Catania. Ieri Novellino, in un'intervista a "Radio Rai", ha ribadito il suo sdegno: «Non si può morire così. Pancalli ha fatto benissimo a fermare i campionati. Ora serve una legge per punire questi delinquenti. Le società da sole non possono farcela, il governo intervenga».
C'è rabbia anche in Flachi: «Ho passato una domenica in famiglia, ma non è bello restare a casa la domenica in questa situazione. Speriamo che stavolta cambi davvero qualcosa, ma non sono d'accordo sul fatto di giocare a porte chiuse le prossime giornate. Sarebbe l'opzione più brutta, il calcio non è tale senza spettatori. Allora meglio stare fermi. Bisognerebbe prendere a modello il calcio inglese, la loro politica, i loro metodi. Lo stadio in Inghilterra è il divertimento di tutta la famiglia, da noi si rischia sempre».
Nella foto Pegaso, il numero 10 della Samp Francesco Flachi.