Angelo Palombo avanti con la Samp fino al 2010
E' arrivato il momento del rinnovo contrattuale, con una trattativa-lampo e il sorriso di tutti: Angelo, arrivato ragazzo e diventato uomo, prolunga con la Samp per due ulteriori stagioni.
E' il giorno del fidanzamento ufficiale con la Samp per Angelo Palombo, perché di matrimonio il ragazzo di Ferentino non ne vuole ancora parlare. Né nella vita, né nel calcio. Anche se, a guardar bene le vicende, si potrebbe pensare che il centrocampista blucerchiato un pensierino al grande passo lo abbia bell'e fatto. Da cinque stagioni sotto la Lanterna – quella che riflette sul mare i colori del Doria -, in scadenza nel 2008, quindi non necessariamente costretto a trattare. Eppure Angelo ha firmato per altri due anni, al termine di una trattativa durata sì e no un quarto d'ora.
Impegno con la Samp fino al 2010 dunque, anno domini in cui Palombo compirà 29 anni. Cioè, nel pieno della maturazione calcistica. Non basta? No, ecco le parole del centrale di Novellino nella conferenza stampa che annuncia il suddetto rinnovo: «Ho fatto una grande cosa – racconta Angelo -, mi sono impegnato con questa squadra, con questa società e con questa città fino al 2010, quindi starò ancora a rompervi le scatole per un po'… Ringrazio tutti: il direttore Marotta, il presidente, Asmini, il mister, ci sono loro grandi meriti per quel che sono oggi».
Ma il sorriso di Palombo è spezzato, un uomo squadra come lui non può non pensare al campo e al momento difficile attraversato dalla Sampdoria negli ultimi tempi: «Sono felice, ma lo sono a metà. Abbiamo ricevuto tante critiche per i risultati delle ultime settimane, ma bisogna stare tranquilli perché questa società è seria e lo dimostra la mia situazione. Mi hanno sempre detto cose che poi hanno fatto, perciò le preoccupazioni che sento sono infondate. Ci vuole grande fiducia».
Gli si fa notare il passaggio da giocatore semisconosciuto e giovanissimo ad una colonna nel giro di cinque anni, cinque anni in cui Angelo è anche diventato il maggiore candidato alla fascia di capitano – già indossata comunque in alcune occasioni, l'ultima nella sfortunata trasferta di Cagliari – per il futuro: «E' una soddisfazione, significa che ho fatto qualcosina di buono… Però non è finita, questo contratto mi responsabilizza ancora di più, bisogna migliorare e stare sereni, soprattutto sereni. Qui si sta bene, pensiamo solo a giocare al calcio perché c'è un sacco di gente che merita soddisfazioni, a cominciare dai nostri tifosi e dal presidente. Lavoreremo per questo». Angelo Palombo potrebbe diventare un simbolo della Samp, più di quanto non lo sia già: «Nel calcio di oggi è strano, dite voi? Beh, sì. Ma per me stare qui è un onore, un orgoglio, il solo pensare che fra un po' di tempo sarò uno dei più anziani o magari il capitano mi riempie di responsabilità e di felicità per questa scelta».
Ma il futuro è oggi e, appunto, domenica c'è il Chievo: «La situazione di classifica non è preoccupante, però potrebbe diventarlo e per questo è necessario fare tre punti già domenica. I mezzi non ci mancano, le possibilità neppure, la società non ci fa mancare nulla… Quindi, dobbiamo solo scendere in campo e fare il nostro dovere». Parole da leader, parole da Angelo Palombo.
Nella foto Pegaso, stretta di mano tra Beppe Marotta e Angelo Palombo: avanti fino al 2010.