Garrone: «Orgoglioso e fiero di portare avanti Mus-E»
Il presidente della Samp presenta alla stampa le maglie per le sfida di Coppa Italia col Palermo, sulle quali campeggia il logo Mus-E: «un progetto straordinario».
E' soddisfatto e orgoglioso, Riccardo Garrone, e la premessa è d'obbligo: «Ho affermato spesso – spiega il presidente della Samp – che l'amarezza che mi dà il mondo del calcio la compenso nelle varie attività in cui sono coinvolto, e soprattutto col mio impegno nel progetto Mus-E». Un impegno, quello in Mus-E (un progetto su scala europea che promuove l'integrazione e la tolleranza tra i bamnini delle scuole elementari attraverso la partecipazione comune ad esperienze di creazione artistica), che Garrone porta avanti con entusiasmo sin dall'ottobre 2002, quando l'avventura è arrivata a Genova. Per questo, oggi che il logo Mus-E arriva sulle maglie della Samp per il doppio incontro di Coppa Italia contro il Palermo, la gioia è grande.
Nella sala dei trofei. Lunedì mattina, sala dei trofei in sede, a Corte Lambruschini. Alla sinistra di Riccardo Garrone siede Stefano Zara, presidente di Mus-E Genova, alla destra Beppe Marotta, amministratore delegato dell'U.C. Sampdoria. Sul tavolo, due maglie blucerchiate col logo Mus-E in bella vista. «Mus-E è un progetto di straordinaria attualità – racconta Garrone -, un progetto al quale mi dedico con fierezza ed orgoglio. Negli ultimi anni il fenomeno dell'immigrazione ha conosciuto nel nostro paese uno sviluppo quantitativamente notevole, ed è proprio da questa considerazione che muove l'iniziativa: scegliendo nelle città le scuole elementari, e nelle scuole le classi, a più alta densità di bambini immigrati, utilizziamo le attività degli artisti coinvolti nel progetto come uno strumento di integrazione e tolleranza».
I risultati di Mus-E. Garrone prosegue, entusiasta: «I bambini sono straordinari catalizzatori e comunicatori di esperienze positive, capaci con il loro trasporto di rendere migliore la convinvenza tra famiglie italiane e famiglie immigrate. Utilizzando le varie discipline artistiche, danza, canto, musica, arti figurative e plastiche, utilizziamo un linguaggio comune che esula dalla pura conoscenza della lingua: un linguaggio universale». La strada è tracciata, e i risultati sorridono al progetto: «Gli artisti lavorano nelle ore mattutine – sottolinea Garrone -, e posso sottolinare con soddisfazione che il rendimento delle classi dove Mus-E è attivo, e parlo di rendimento di tutta la classe e in tutte le materie, è superiore rispetto a quello delle classi dove invece il progetto non arriva. E' un dato di cui abbiamo numerosi riscontri, in primis da maestre e direttori scolastici… Non per niente, a Genova e nella altre città dove il progetto va avanti la richiesta di Mus-E è pressante».
Fondi e benefattori. La caratteristica peculiare del progetto Mus-E Italia, rispetto alle realtà spagnola e tedesca, è l'essersi affidati interamente a fondi privati. Riccardo Garrone spiega come e perché: «Quasi tutte le spese di Mus-E sono vanno nella retribuzione degli artisti che lavorano con noi, ma non abbiamo voluto affidarci a sovvenzioni statali semplicemente perché riteniamo più semplice e diretto avere a che fare con una fondazione, un istituto bancario, un privato che non con un ente pubblico. Certo è che ci muoviamo costantemente, e a metà del mese prossimo sarò davanti al comitato dei giovani di Confindustria proprio per questo, per far conoscere il più possibile Mus-E: più il progetto è noto, compreso e condiviso più è semplice accedere al sostegno dei privati».
Mus-E e la Samp. «L'iniziativa è nata una decina di giorni fa – racconta ancora Garrone -, ed è stata una proposta di Marotta per dare una forte visibilità al progetto e far sì che, magari anche passando in tv se ci sarà un accordo per la trasmissione delle sfide col Palermo, Mus-E conquisti ancora maggiori attenzioni».
La soddisfazione di Zara. Il discorso lo chiude Stefano Zara, presidente di Mus-E Genova: «La nostra città ha vissuto diverse ondate di immigrazione, e oggi vanta una presenza forte che le consentirebbe di proporsi come test per una gestione attiva dell'immigrazione. Non possiamo ignorare che un ringiovanimento del nostro tessuto sociale, necessario per evitare il declino demografico e di conseguenza economico, passa anche e soprattutto dall'integrazione: Mus-E di quest'idea si presenta come un caposaldo forte e irrinunciabile. Il progetto ha un successo incredibile, viaggia a velocità impensabili: non abbiamo la pretesa di insegnare l'arte, ma di utilizzarla come strumento portante del processo di integrazione. La collaborazione con la Sampdoria è poi una cosa di cui sono molto soddisfatto, pensando a come da tempo sia il presidente Garrone sia la stessa società diano al progetto un grandissimo contributo… Ogni occasione è buona per parlar male del calcio, questa è invece la volta per mettere in risalto come questo sport e questa società si impegnino in un'opera di fondamentale importanza sociale: sono felice di esserci, e sono felice che possa esserci Mus-E».
Nella foto Pegaso, il presidente della Samp Riccardo Garrone e Stefano Zara mostrano la maglia col logo Mus-E.