Bonanni: «Spero di giocare per poter dare il massimo»
L'esterno blucerchiato, qualche mese in Sicilia all'inizio della scorsa stagione, parla del suo ritorno al Barbera e di una speranza: «Quella di giocare, e magari di trovarmi a decidere se esultare o meno dopo un gol…».
Palermo-Sampdoria non sarà una partita come le altre per Massimo Bonanni, uno che la maglia rosanero l'ha indossata solo l'anno scorso, lasciando il capoluogo siciliano con un pizzico di amaro in bocca. Eppure non c'è desiderio di rivalsa nelle parole del centrocampista romano, che anzi attende il viaggio in Trinacria con un pizzico di sorpresa: «Sinceramente non ho idea di quel che proverò tornando a Palermo – racconta Bonanni -, lo capirò solo domenica, tuttavia resta il piacere di tornare in una città importante, nello stadio di una società che ha fatto molto per me. Non ho sentimenti di rivincita perché non ci sono stati mai problemi, la decisione di passare alla Lazio è stata presa di comune accordo. Molto era dipeso dall'esonero di Del Neri, a quel punto si è aperto un portone per entrambe le parti e c'è stato il trasferimento, ma ripeto: non c'è nulla da dire sulla società, che mi ha trattato sempre bene».
Si farà sentire il fattore pubblico, sempre caldo al Barbera, cosa che Bonanni sa benissimo: «E' vero, però i tifosi rosanero possono anche essere un'arma a doppio taglio: si tratta di una piazza esigente e se le cose dovessero mettersi bene per noi, il fattore campo potrebbe ritorcersi contro il Palermo. Starà tutto a noi, ma ci siamo allenati bene durante la settimana, quindi le premesse ci sono».
Un altro ex, Terlizzi, ieri ha detto che in caso di gol non esulterebbe. Farà lo stesso anche Massimo Bonanni? «Per Christian il discorso è diverso, lui è stato a Palermo molto più tempo rispetto a me, ha vinto la B, si è qualificato in Uefa al primo anno di A, ha vissuto maggiormente la realtà rosanero. Io non so che cosa farei, però mi piacerebbe molto avere questo problema… In ogni caso, ciò che mi preme di più è giocare, poi si vedrà». A proposito di giocare, la posizione preferita da Bonanni è sul settore sinistro, piuttosto che sul destro: «Sicuramente per me cambia qualcosa: a sinistra riesco a dare più profondità, ma è anche vero che ho provato tutta la settimana a destra e credo di aver fatto ciò che ha chiesto il mister. Ripeto: l'importante è giocare». Dopo un inizio scoppiettante, soprattutto nel ritiro di Moena e nel precampionato, Bonanni si è un po' seduto: «Ho vissuto gare non esaltanti dopo l'inizio di stagione, è vero, la società ed il tecnico si aspettavano forse qualcosa di meglio da me e io stesso me lo aspettavo. Ciò che posso fare ora è dare sempre il 110%, lo farò già da Palermo se sarò impiegato».
La ricetta per mettere in difficoltà la formazione di Guidolin? «Giocare come abbiamo sempre fatto finora: ci si può appuntare qualsiasi cosa, tranne il non aver combattuto sempre fino al 90' e oltre. Abbiamo recuperato partite come quella contro l'Udinese, o a San Siro contro l'Inter, quando si è pareggiato in casa della maggiore accreditata allo scudetto. Dovremo dare battaglia al Palermo per 90 minuti e più, quanto durerà la partita».
L'attuale rosa palermitana è piena zeppa di giocatori di altissima qualità. Quali sono da temere in maggior misura? «Amauri è in uno stato di forma incredibile – risponde Bonanni -, forse è lui il più pericoloso oggi. Però non dimentichiamo i Di Michele, i Bresciano, tutto il fortissimo centrocampo e la panchina anche. Penso che se uno di quelli che gioca meno andasse via, non faticherebbe a trovar posto in qualsiasi altra squadra. Perciò temo tutta la rosa, sarà una gara difficilissima».
L'anno scorso la Sampdoria vinse 2-0, grazie soprattutto agli esterni alti piazzati da Novellino. Può essere questa la chiave per espugnare nuovamente il Renzo Barbera? «Lo spero, spero di essere io questa volta uno dei protagonisti. Però bisogna tener conto che attualmente il Palermo ha giocatori differenti, non è più la stessa formazione. Quindi ci saranno insidie diverse: loro ci attaccheranno forte, vorranno giocare da primi della classe e ci proveranno. Starà a noi il resto».
Chiusura. Si è parlato molto nelle ultime settimane di un Palermo da scudetto: «Non so, l'Inter secondo me è sempre la più accreditata in assoluto. Il Palermo può vincere se le avversarie di vertice fanno errori, in ogni caso chi sta davanti in questo momento sta facendo vedere il calcio migliore».
Nella foto Pegaso, Massimo Bonanni in duello con Felipe nella splendida rimonta con l'Udinese.