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Quagliarella-Volpi, la Samp finalmente apre le ali

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Quagliarella-Volpi, la Samp finalmente apre le ali

Secondo successo in campionato per i blucerchiati: dopo un primo tempo ben giocato ma povero di occasioni, nella ripresa decidono uno spunto del numero 27 e un rigore del capitano.

25_partitaSi riaccende la luce, dopo il black out con cui ci si era lasciati a Bergamo. E' una luce al neon, calda, non troppo fastidiosa, certamente limpida. Si inizia a vederci chiaro, molto più chiaro su questa Sampdoria, che ha confermato la teoria degli episodi anche contro la Lazio, girandola a suo favore. Rigori sì, rigori no, rigori forse, nella serata in cui il ct azzurro Roberto Donadoni si siede in tribuna a dare un'occhiata ai ragazzi italiani in campo, nella serata – assai più triste – in cui la Sud piange Bruno Lauzi, indimenticato cantautore genovese dal cuore blucerchiato, scomparso nelle scorse ore. "Ciao piccolo grande uomo", recita lo striscione affisso dai supporters sul lato distinti del Ferraris, mentre Sergio Volpi deposita ai piedi della gradinata del Doria una corona di fiori per commemorare la memoria dell'artista.
E' il prequel di Sampdoria-Lazio, una sfida non vitale ma quasi per Novellino e i suoi, chiamati a rimpinguare la classifica che ha gli occhi gonfi e aspetta solo di dare una lacrima. 7 punti in 7 giornate, era necessario un colpo di reni. Ed è proprio su queste fondamenta che nasce il secondo successo stagionale per la Samp, frutto di un incontro ordinato, attento, sempre sulla corda e senza quella maledetta paura che ha contraddistinto gli ultimi mesi. Novellino lavorerà sodo, come al solito, e metterà a posto quel che ancora va sistemato. D'altra parte, anche mercoledì sera il tecnico di Montemarano si è trovato ad inventare una difesa completamente stravolta da squalifiche ed infortuni. Fuori Zenoni, fermato dal giudice sportivo, fuori Maggio, fermato da un dito del piede in condizioni precarie, fuori anche Gennaro Delvecchio, per lo stesso motivo di Zenoni. E allora è così che nasce un Gigi Sala terzino destro, è così che debutta Pietro Accardi – fin qui mai utilizzato in campionato -, è così che Christian Terlizzi torna titolare, al fianco di un Giulio Falcone che ha dato continuità alla prova di Bergamo, ottima fino all'infortunio costato il terzo gol atalantino.
E' così che rientra nel lotto dei primi undici anche l'ex laziale Bonanni, guarda caso fra i migliori in assoluto. Gli altri tre in mediana sono gli immancabili Volpi e Palombo, uniti a Daniele Franceschini, impressionante per il suo ordine tattico e per la meticolosità nel seguire l'azione e prevederla. Ma tutte le parole del mondo non basterebbero mai per descrivere l'incredibile prestazione di Angelo Palombo, guarda caso sotto gli occhi di Donadoni. Il ragazzo di Ferentino ha sciorinato una prova maestosa, sempre lì, sempre in anticipo e anche quando non ci è arrivato prima degli altri, Angelo ha messo le cose in modo tale da cavarsela. Una gara semplicemente fantastica, chiaro segnale di una crescita e maturazione ormai giunte al top, dopo cinque anni in maglia blucerchiata. Impossibile che Donadoni non si sia accorto di lui.
Ma se il ct era impegnato con gli occhi su Palombo, tutto il resto dello stadio guardava Fabio Quagliarella, ormai certezza e delizia del popolo blucerchiato. Il napoletano, entrato in squadra in punta di piedi e pian piano giunto al ruolo di titolare inamovibile – complice naturalmente lo stop forzato di Francesco Flachi -, ha estratto dal cilindro un'altra prestazione da ricordare, condita dal terzo gol in due partite, fra l'altro pesantissimo. Il vantaggio della Sampdoria è tutto suo: azione personale, botta sul primo palo a sorprendere il campione del mondo Peruzzi, non l'ultimo arrivato… Poi, un sacco di giocate da applausi, tanto per far capire che se si arriva dove si arriva, non ci si arriva per caso… Infine Bonazzoli: solito leone, solito muro per gli avversari e per i compagni. La Samp fa infatti rimbalzare sul mantovano molte sponde, importantissime per gli inserimenti degli avanti blucerchiati. Non è arrivato il gol, pazienza. Ci sarà tempo anche per lui.
Si diceva prima dei rigori. Dubbi sul primo non dato a Quagliarella, che fra l'altro è costato anche il giallo a Fabio, ora diffidato. E' parso netto quello su Olivera, anticamera del 2-0 sampdoriano. A proposito, dal dischetto Sergio Volpi non ha perdonato, siglando freddamente il raddoppio, poco prima di abbandonare il campo per un infortunio doloroso (botta alla tibia con ematoma, ma nessuna lesione, almeno dai primi accertamenti) quanto – pare – non preoccupante. Notizia positiva, in vista della doppia trasferta in programma da qui a domenica l'altra. La Samp toccherà le due isole, prima la Sardegna con Cagliari, poi la Sicilia con Palermo. Ma si sa, quando si trovano in mezzo al mare, i marinai si esaltano…

Sampdoria    2
Lazio               0

Reti: 7' s.t. Quagliarella, 30' s.t. Volpi (rig.)
Sampdoria (4-4-2): L. Castellazzi; Sala, Terlizzi, Falcone, Accardi (35' s.t. Pieri); Bonanni (21' s.t. Olivera), Volpi (39' s.t. Parola), Palombo, D. Franceschini; Quagliarella, Bonazzoli. A disposizione: Berti, Bazzani, Soddimo, Bastrini. Allenatore: Walter Novellino.
Lazio (4-4-2): Peruzzi; Belleri, Stendardo, Siviglia, Zauri; Manfredini (36' s.t. Bonetto), Mudingayi, Ledesma, Mauri (40' s.t. S. Inzaghi); Pandev, Rocchi (1' s.t. Tare). A disposizione: Ballotta, Mutarelli, Baronio, Cribari. Allenatore: Delio Rossi.
Arbitro: Trefoloni di Siena
Assistenti: Comito di Torino e Calcagno di Nichelino
Quarto uomo: Gallione di Alessandria
Note: espulsi al 25' s.t. Stendardo per fallo da ultimo uomo e al 46' s.t. Pandev per doppia ammonizione; ammoniti al 7' p.t. Quagliarella, al 20' s.t. Pandev, al 28' s.t. Belleri e al 34' s.t. Olivera; spettatori 18.000 circa (abbonati 16.109); angoli 6-3 per la Sampdoria; recupero p.t. 1', s.t. 5'+1'.

Nella foto Pegaso, il mucchio blucerchiato in festa: è arrivata la seconda vittoria in campionato.

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