Samp, sfuma tutto negli ultimi minuti: a Bergamo è sconfitta
Due splendidi gol di Quagliarella illudono la Samp, due rigori di Doni la riportano sulla terra: all'ultimo assalto, sfortuna e Zampagna firmano la vittoria dell'Atalanta. Mercoledì il riscatto: a Marassi arriva la Lazio.
La maglia e i colori sono più o meno gli stessi, cambia il nome. Nerazzurro allora, nerazzurro oggi, con differenze sostanziali nella forma, non – purtroppo – nella sostanza. Gli innamorati di Sampdoria ricordano fin troppo bene quella domenica di due anni fa a San Siro, quando l'Inter di Roberto Mancini girò miracolosamente uno 0-2 in 3-2, in circa sei minuti.
E' cambiato il palcoscenico, è passato del tempo, ma siamo di nuovo lì: Atleti Azzurri d'Italia, stadio Comunale di Bergamo. Quagliarella si scatena nei primi undici minuti e fa due gol da matti. Poi, il lento corso degli avvenimenti rovescia le sorti di una giornata da ricordare e regala tre punti all'Atalanta che vince negli ultimi minuti, senza aver mai trovato il gol dopo il 60' in tutte le prime sette giornate di campionato. Salta il primo tabù, così come ne parte un altro: prima doppietta in A per Fabio Quagliarella, che è la nota più intonata di tutto il pomeriggio-Samp.
Un pomeriggio vissuto alla grande da un certo Cristiano Doni, uno che da Genova se n'è andato con tanti rimpianti, lasciando buone memorie solo a tratti. E sicuramente non aiutandosi coi due rigori segnati a Castellazzi, che hanno sancito l'inizio del rimontone bergamasco. Infine Riccardo Zampagna, in terra per tre quarti gara dopo i contrasti con Sala e Falcone, ma in ogni caso capace di guadagnarsi il penalty dell'1-2 e di sfruttare al meglio un'imprecisione del difensore abruzzese per trafiggere definitivamente il numero uno di Novellino e siglare il 3-2. Da oggi insomma nelle lunghe serate a raccontarsi di Doria, si parlerà anche di questa "benedetta" trasferta a Bergamo, entrata di diritto nel memoriale del tifoso blucerchiato. Solo dalla porta sbagliata. Una porta che bisogna chiudere immediatamente a tripla mandata, perché c'è stata grande sfortuna, ci sono mille attenuanti, perché le potenzialità messe in campo nel primo tempo fanno capire quanto la Sampdoria possa realmente dare se resta sempre concentrata a mille.
E qui c'è l'imperativo fondamentale: mai mollare. Lo aveva detto in conferenza stampa Gennaro Delvecchio giusto venerdì, lo ha ribadito fino al 94' Walter Novellino: bisogna lottare, ma forse non ci si aspettava un vantaggio così immediato, così semplice. Il rigore a fine primo tempo non ha certamente preso per mano i doriani, anzi… E nella ripresa non è nemmeno bastato l'ingresso di Fabio Bazzani, alla centesima presenza in Serie A e all'attesissimo ritorno dopo lo sterminato calvario di cui è stato tristemente protagonista. E' girato tutto storto, la squadra si è chiusa, ha subito episodi anche più pesanti del lecito. Ma questo è il calcio, può succedere. Bisogna accettare, lavorare. E ripartire.
Mercoledì al Ferraris arriverà la Lazio, battuta a Catania e con la penalizzazione che sembra un bue sulle spalle. Non sarà una passeggiata, senza peraltro lo squalificato Zenoni che contro l'Atalanta ha rimediato un giallo sinonimo di stop per un turno. Scendere in campo subito, di fronte alla Sud, può comunque essere solo un bene. Il calore di casa, se la tua casa si chiama Marassi, è un fattore imprescindibile. La Sampdoria lo sa, gli avversari anche.
Atalanta 3
Sampdoria 2
Reti: 4' e 11' p.t. Quagliarella, 38' p.t. (rig.) e 40' s.t. (rig.) Doni, 44' s.t. Zampagna
Atalanta (4-4-1-1): Calderoni; Adriano (19' s.t. Ventola), Talamonti, Loria, Bellini; Ariatti, Bernardini, Migliaccio, Tissone (28' s.t. Ferreira Pinto); Doni (40' s.t. Donati); Zampagna. A disposizione: Ivan, Bombardini, Abeijon, Gasparetto. Allenatore: Stefano Colantuono.
Sampdoria (4-4-2): Castellazzi; Zenoni, Falcone, Sala, Pieri; Delvecchio, Volpi, Palombo, Franceschini (17' s.t. Parola); Quagliarella (26' s.t. Olivera), Bonazzoli (23' s.t. Bazzani). A disposizione: Berti, Accardi, Bonanni, Terlizzi. Allenatore: Walter Novellino.
Arbitro: Romeo di Verona.
Assistenti: Di Liberatore di Teramo e De Luca di Pescara.
Quarto uomo: Andolfatto di Bassano.
Note: ammoniti all'8' p.t. Ariatti, al 20' p.t. Quagliarella, al 36' p.t. Zampagna, al 12' s.t. Falcone, al 20' s.t. Zenoni e al 42' s.t. Volpi; spettatori 12.955 (4.483 paganti, 8.472 abbonati); recupero p.t. 1', s.t. 5'.
Nella foto Pegaso, Bazzani, finalmente in campo dopo l'infortunio, lotta con Talamonti.