Bazzani: «Ancora poco e finalmente sarà pronto»
Un'ora con gli avversari addosso, il ginocchio che reagisce bene: e il gol, sognato a lungo in questi lunghi mesi senza pallone. Ma adesso il momento del definitivo rientro per il numero 9 della Samp è vicino.
Il ritiro a Moena vissuto quasi da solo, in silenzio. La visita dal professor Cerulli, a Perugia. La palestra, i giri di campo, i primi allenamenti. E le partitelle a Bogliasco. Tutte tappe importanti lungo la strada del recupero, d'accordo, ma Fabio Bazzani questo Juve-Samp lo aspettava da mesi e mesi. «Perché volevo ritrovare il profumo dell'erba, il contatto con gli avversari… Tutte cose che non ricordavo più, da troppo tempo…».
E' andata bene, molto bene. Manca il fiato, manca la condizione: d'accordo, ma quel che più contava era sentire che il ginocchio non dava problemi («Non pretendevo che la gamba rispondesse come non fosse successo nulla, ma è andato tutto come doveva andare») e tornare a sentire nella testa di essere un giocatore. E' calmo, Bazzani: «Non guardo indietro – spiega, felice, a fine gara -. Certo, avrei pensato di tornare prima, ma così è andata e non ci penso più: quello che ho passato ha temprato il mio carattere e mi ha insegnato ad apprezzare anche le piccole cose… Non cercavo di fare chissà che cosa, contro la Juventus: volevo solo esserci, c'ero e sono contento».
E' stato un rientro diverso, più cauto rispetto a qualche mese fa e a quella sera a Milano. C'era meno foga, più intelligenza e serenità: «Dico la verità, per i primi dieci minuti mi sentivo in un altro mondo – ammette Bazzani -: non capivo niente, le dimensioni del campo, gli avversari… Nulla. Però sapevo che era questo quel che mi aspettava, abbiamo aspettato sette mesi dall'intervento ma era il momento giusto: adesso ho solo bisogno di tempo, di giocare, di ritrovare fiducia e ritmo. Non mi manca molto, siamo sulla strada buona». Ci siamo, insomma. Bazzani annuisce: «Molto dipenderà dal campo, dagli allenamenti, dalle partitelle in settimana a Bogliasco e anche da come starò nei prossimi giorni. Ho giocato un'ora e me ne sento addosso due perché gli avversari che ti prendono a botte in allenamento non ci sono, ma questo è quel che ci voleva».
Nel frattempo la Samp è cresciuta. Col Parma ha spezzato l'incantesimo ritrovando anche in campionato il gusto dei tre punti, e in questa amichevole di Alessandria si è tolta lo sfizio di battere la Juventus – rimaneggiata, ma pur sempre la Juventus – e di farlo convincendo appieno. «Abbiamo giocato bene – continua Bazzani -, e io fortunatamente ho trovato anche quel gol che in questi mesi ho sognato tante volte… Io credo che il successo sul Parma e questa vittoria possano essere un buon punto di partenza: faremo bene, vedrete».
Nella foto Pegaso, Bazzani marcato stretto da Legrottaglie.