Sala: «Una vittoria e comincia il nostro campionato»
Il difensore della Samp è sicuro, la squadra ha qualità e può far bene: «Serve solo un risultato positivo per sbloccarci e potremo iniziare un'annata di soddisfazioni».
«C'è ancora tanto su cui lavorare, tanto da migliorare: ma continuando con quest'impegno supereremo ogni problema». Gigi Sala lo dice sicuro, convinto: la Samp vale, altro che storie.
Bogliasco, metà pomeriggio, conferenza stampa prima del secondo allenamento della giornata. Sala e quella vittoria ancora da trovare: «Quella di domenica – comincia da qui, il difensore della Samp – sarà un'altra partita difficile. Certo, speriamo sia la volta buona, ma non va dimenticato il fatto che sinora abbiamo sempre incontrato ottime squadre né va sottovalutato il Parma. Quel che conta è solo e soltanto entrare in campo tranquilli, con serenità: è l'unico modo per trovare quella vittoria che ci manca…». Quella che chiuderebbe ogni discorso, par di capire: «Non è semplice non pensarci, vorremmo evitarlo ma a volte non ne puoi fare a meno – ammette Sala -. Guardate la Fiorentina: gioca col peso della penalizzazione e non è la stessa dell'anno scorso, perché giocare in certe condizioni non è la cosa più facile del mondo… Per questo un successo sarebbe fondamentale, perché questa squadra, appena si sblocca, va verso un'annata di grosse soddisfazioni».
Di positivo, comunque, c'è il carattere che la Samp ha tirato fuori in questo primissimo scorcio di campionato, da San Siro ad Ascoli con il picco della rimonta-thriller sull'Udinese. Anche Sala ci riflette su: «Siamo stati bravi a reagire più d'una volta, è vero, e questa è una grossa differenza rispetto al finale della scorsa stagione. Andavamo sotto ed era finita… Adesso no: su questa base bisogna lavorare per evitare di passare in svantaggio e poter fare la partita come piace noi, in contropiede». Resta da capire, allora, cosa non abbia funzionato sin qui. «Con l'Empoli è stata una questione fisica – risponde Sala -, come è giusto che sia alla prima di campionato non eravamo al top della forma e ancora c'erano da trovare il ritmo e la rabbia agonistica che né le amichevoli né la Coppa Italia possono dare. Poi a San Siro abbiamo disputato una grandissima gara contro quella che tutti indicano come la grande favorita del campionato e con l'Udinese siamo stati capaci di raddrizzare la partita nonostante di fronte avessimo degli ottimi giocatori…».
I nuovi e il loro inserimento: un problema? Per Sala qualcosa da sistemare c'è, ma niente di grave: «Anch'io – ricorda – ho avuto delle difficoltà, quando sono arrivato. E i miei compagni mi avevano aiutato ad entrare nei meccanismi del mister. Ora facciamo lo stesso con chi è passato alla Samp quest'estate, che magari sta pagando anche quel che è capitato a noi nel finale dell'anno scorso».
Mister Novellino, ad Ascoli, ha provato un inedito 4-3-2-1, salvo poi notare a fine gara come gli esterni di difesa avessero avuto poca protezione. E' una strada ancora percorribile, per uno che la difesa la vive dal centro? «Io dico di sì – è la risposta di Sala -, anche se sulle fasce bisogna svolgere un lavoro logicamente più pesante. Ma credo sia solo una questione di abitudine al modulo, sia Palombo sia Delvecchio possono tranquillamente fare quel che serve per giocare così ed avere allo stesso tempo il filtro necessario: basta provare un po' di volte e tutto si sistema».
Chiusura su un dibattito dal sapore antico, marcatura a zona contro marcatura a uomo. Sala sorride: «Ma la zona è solo un concetto, quando l'uomo arriva dalle tue parti lo devi per forza marcare a uomo per non fargli prender palla… E' vero quel che si dice, bisogna insegnare di più ai bambini come si sta sull'avversario. Palla, uomo e porta sono i tre principi fondamentali, per un difensore, e magari oggi ci si sta meno attenti. Per marcare come si deve devi ragionare tenendo sempre a mente queste cose: anche qui è tutta questione d'abitudine».
Nella foto Pegaso, Gigi Sala in azione nel match contro l'Udinese.