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Samp, il riscatto: sfiorata la vittoria in casa Inter

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Samp, il riscatto: sfiorata la vittoria in casa Inter

Impresa della Samp, che costringe la grande favorita di questo campionato – l'Inter di Roberto Mancini – ad un pareggio interno sudato e sofferto: vantaggio blucerchiato con un rigore di Flachi, pareggio nerazzurro con una sfortunata autorete di Bonanni.

16_golflachiQuello che Walter Novellino e i suoi ragazzi portano via da Milano è un gran bel punto. I motivi bisogna solo sceglierli, fra i milioni che se ne contano. Primo la classifica, subito mossa dopo la sconfitta interna contro l'Empoli, ma naturalmente dietro ai numeri – che restano in ogni caso l'unica controprova attendibile del calcio – c'è un mondo che li genera, altrettanto importante. Il pareggio di Milano significa per la Sampdoria aria respirabile e rinnovato entusiasmo da mettere in campo già mercoledì nel turno infrasettimanale con l'Udinese, fra le mura di quel Ferraris dove non si vince ormai da troppo tempo.
L'aveva detto d'altra parte Massimo Bonanni, nella conferenza stampa di giovedì: «Ci vuole solo una vittoria per scacciare i fantasmi», e alla luce del punto strappato a San Siro c'è da credere in una determinazione importante nel clan blucerchiato. Inutile sottolineare la strepitosa carica agonistica di Walter Novellino, condottiero della campagna doriana in terra lombarda e uscito dal Meazza con il sorriso sul volto e con un piccolo rimpianto perché, forse, poteva anche andar meglio… Ma non importa, alla vigilia di questo temutissimo e difficilissimo Inter-Sampdoria tutti i quasi 3.000 supporters che hanno portato a Milano ancora una volta i colori più belli del mondo – a proposito, fantastica e rumorosissima la presenza della Sud nel settore ospiti di San Siro – avrebbero firmato per il punticino, perciò ora maniche su e avanti con la prossima partita per invertire finalmente e definitivamente la rotta.
Tornando al campo, la prestazione dei blucerchiati è stata da ricordare, in maggior misura per quel che concerne l'applicazione e la dedizione in tutti i meccanismi e nei momenti chiave dell'incontro. Grande soprattutto Luca Castellazzi nel primo tempo, con almeno due parate da vetrina europea: prima su Ibrahimovic, poi sulla successiva ribattuta di Maicon e qualche minuto dopo su Crespo che già stava pensando a come esultare. Lavorone da parte di Angelo Palombo, intelligente nella gestione di un bruttissimo cliente come Zlatan Ibrahimovic, uno di quelli che la palla si diverte a fartela vedere e non fartela vedere più. Angelo ha saputo attendere, usare il fisico con sapienza ed evitare accuratamente gli anticipi nei momenti pericolosi. Bene anche Gigi Sala, una sua scivolata su Zanetti nella ripresa ha sventato un'occasione potenzialmente minata, ma in generale l'ex milanista si è dimostrato sicuro e affidabile. Sugli esterni, solita partita a duemila polmoni per Cristian Zenoni, questa volta accompagnato da un Maggio che dall'altra parte si è fatto rispettare e più volte ha combattuto recuperando palloni insperati. In mezzo, sicurezza Volpi, bravo a gestire senza strafare, mantenendo sempre la calma. Sfortunato invece Andrea Parola, il momento per il pisano è nero: altro infortunio serio, per lui frattura al seno mascellare che potrebbe anche richiedere l'operazione… Insomma, un inizio non facile nonostante le ottime prestazioni fin qui sciorinate. Note liete da Massimo Bonanni, prima esterno, poi interno sinistro con ugual rendimento e personalità. E' pura jella il rimbalzo che gli costa un autogol difficile da mandar giù, ma il ragazzo ha poco da rimproverarsi: gli episodi storti capitano, bisogna solo rialzarsi in fretta ed è più facile se si pensa alla buonissima gara disputata a Milano. In chiaroscuro Ruben Olivera, i colpi sono quelli che fanno tremare gli stadi, serve solo un pizzico di continuità in più, ma quando arriverà la forma…
Infine, Bonazzoli e Flachi, ovvero i punti fermi e fissi di una Sampdoria che non può prescindere da loro. Emiliano ha sbattuto con forza e voglia sul muro eretto da Cordoba e Materazzi, Francesco ha guadagnato un rigore con grande intelligenza e l'ha messo dentro con la rabbia di chi la porta la voleva buttare giù. «Non sento, non sento», gridava il furetto fiorentino ai suoi tifosi, ma non sentirli era difficile… Eppure un gol così fa miracoli. Chissà che non sia proprio ciò di cui la Samp aveva bisogno.

Inter              1
Sampdoria    1
Reti:
2' s.t. Flachi (rig.), 33' s.t. Bonanni (aut.)
Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Materazzi, Zanetti; Gonzalez (14' s.t. Figo), Vieira, Dacourt, Stankovic (32' s.t. Adriano); Ibrahimovic, Crespo. A disposizione: Toldo, Samuel, Grosso, Maxwell, Solari. Allenatore: Roberto Mancini.
Sampdoria (4-4-2): Castellazzi L.; Zenoni, Sala, Palombo, Maggio; Olivera (13' s.t. Pieri), Volpi, Parola (23' p.t. Franceschini), Bonanni (39' Quagliarella); Flachi, Bonazzoli. A disposizione: Berti, Accardi, Bastrini, Da Mota. Allenatore: Walter Novellino.
Arbitro: Tagliavento di Terni
Assistenti: Pirondini e Carretta
Quarto uomo: Scoditti
Note: ammoniti al 34' p.t. Cordoba, al 41' p.t. Stankovic, al 5' s.t. Materazzi, al 35' s.t. Bonanni e al 41' s.t. Sala; spettatori 45.194 di cui 33.376 abbonati e 11.818 paganti per un incasso complessivo di 902.746,99 euro; angoli 5-4; recupero p.t. 2' e s.t. 4'.

Nella foto Pegaso, il gol su rigore di Francesco Flachi.

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