Novellino: «Avanti con serenità
La prima è andata male, d'accordo. Ma il tecnico della Samp ha già la testa a Milano: «Questa Sampdoria – spiega – è forte e lo dimostrerà».
Il day after di Walter Novellino non è procelloso come uno si immaginerebbe ricordando l'ultimo Sampdoria-Empoli; non è nemmeno mosso, è piuttosto simile al mare di Bogliasco in questo periodo: sereno e luccicante. Il tecnico blucerchiato riparte con la consuetà serietà e l'entusiasmo se possibile raddoppiato, perché ora ci sono anche la grande rabbia agonistica e l'incredibile voglia di rivincita – aumentate ulteriormente dalla sconfitta di domenica pomeriggio – a ravvivare una fiamma che da 14 gare ufficiali brucia forte nel cuore di "Monzon".
Un fuoco che il mister vuole accendere nei suoi giocatori, difendendoli: «Quando si perde si perde tutti – precisa in apertura Novellino -, ho letto molte cose fra ieri ed oggi e ci tenevo a dirlo… Poi, analizzando la gara, è necessario sottolineare la condizione fisica non eccezionale dei miei, psicologicamente forse abbiamo sofferto troppo il gol del loro pareggio, ma è anche vero che guardando le altre partite ho visto molti errori e alla luce di ciò mi tengo stretti i miei giocatori: ho una grande squadra». Lo stop alla prima non preoccupa insomma il condottiero blucerchiato: «Abbiamo perso una partita, e allora? Andiamo avanti, lavorando duramente come sempre. Questa è una nuova Sampdoria, non c'entra nulla con l'anno scorso, abbiamo ragazzi giovani che hanno entusiasmo e qualità, abbiamo tutto per far bene».
La sindrome di Marassi. Qualcuno l'ha tirata in ballo dopo le ottime prestazioni in Coppa Italia, tutte lontane dal Ferraris: «Forse qualcuno subisce Marassi, in effetti è uno stadio che fa paura… Ma a me no, a me dà solo grandi motivazioni e cercherò di trasmetterle ai ragazzi».
Sabato si va a San Siro, avversaria l'Inter: «Grande squadra, fortissima. Andremo su per cercare di fare un risultato positivo, per noi sarà importante». Ma non c'è un reparto particolare su cui lavorare, secondo Novellino: «Dobbiamo migliorare solo la condizione fisica, perché la Sampdoria è forte e lo dimostrerà: ho letto tante valutazioni, soprattutto negative. Ma io continuo a credere fortemente nel gruppo a mia disposizione, non ho dubbi che faremo bene».
Il crollo psicologico di domenica dopo la prima mezz'ora però, ha preoccupato molti: «La mia spiegazione è questa: i nostri centrali di centrocampo hanno fatto fatica, non si riusciva più ad accorciare. Siamo partiti a mille, ma la forma non eccezionale ha fatto il resto, purtroppo siamo calati presto per via del tipo di preparazione atletica sostenuto; ne trarremo i giovamenti al momento opportuno».
L'ultima domanda riguarda il rapporto con la società: «In qualsiasi lavoro che ho svolto nella mia vita – racconta Novellino – sono sempre stato in discussione ed è giusto che sia così, però la società mi è vicina e lo ha dimostrato l’anno scorso… Quindi sono sereno, lavoro tranquillo perché è la Sampdoria che mi rende tranquillo. E' chiaro che quando si perde il mister vada sul banco degli imputati, ma è il nostro mestiere e lo conosciamo benissimo. C'è ancora tempo…».
Nella foto Pegaso, Walter Novellino con l'ad della Samp Beppe Marotta.