Falcone e Castellazzi: «Bravi a rimanere sempre lucidi»
In sala stampa, al termine della vittoriosa trasferta di Bologna, Giulio Falcone e Luca Castellazzi sono concordi: la Samp ha vinto perché ha usato la testa.
Il difensore. Giulio Falcone tornava a Bologna dopo qualche tempo, Bologna che è stata la sua casa per alcune stagioni, Bologna che lo ricorda ancora con piacere. Applausi a fine gara dai sostenitori felsinei per il centrale blucerchiato, ricordato ancora con affetto dai suoi ex tifosi: «Fa piacere tornare ed essere accolto con applausi – sorride lui -, significa che ho lasciato una buona immagine nella gente e non posso che esserne contento. Sicuramente sono episodi positivi, vuol dire che nei quattro anni trascorsi al Dall'Ara ho fatto qualche cosa di buono».
Domenica sera però, Falcone indossava la maglia della Sampdoria, con cui ha dovuto affrontare un incontro non facile: «E' andata bene – racconta il numero 19 blucerchiato -, anche nei momenti di difficoltà siamo sempre rimasti uniti ed abbiamo affrontato il match col giusto atteggiamento, da vera squadra. Penso che alla fine il passaggio del turno sia più che meritato, siamo stati bravi a mantenere sempre la nostra mentalità e il nostro gioco, soprattutto la calma. E' più difficile in 10 contro 11, ma se ci riesci la soddisfazione è doppia».
La direzione di Rosetti è stata molto fiscale, omogenena, ma fiscale. In area qualche contatto veniale è diventato fallo, da una parte e dall'altra, Giulio Falcone la pensa così in merito: «Beh, contro il Bologna abbiamo avuto una direzione molto rigida, attenta ad ogni minimo contatto, sia in favore del difensore che contro. Penso che non sia giusta una linea simile, altrimenti si rischia di rovinare l'essenza del gioco, che è fatto anche sui piccoli movimenti di mestiere. Un difensore che si appoggia leggermente ad un attaccante e lo anticipa o viceversa è il calcio, non un fallo. Sarebbe meglio lasciar correre quando le cose sono veniali… Ad ogni modo è andata così e lo accettiamo».
Il portiere. Luca Castellazzi ha dovuto compiere alcuni interventi difficili, soprattutto nella ripresa, vedendo una gara iniziata in discesa col gol di Flachi a freddo trasformarsi in un incontro potenzialmente molto pericoloso, per lui e per tutta la Samp. Ma l'impressione dopo il 90' ed il passaggio agli ottavi di finale della Tim Cup non può che essere positiva: «Stiamo crescendo passo dopo passo – dice il portiere blucerchiato -, domenica sera contro il Bologna abbiamo giocato secondo me un'ottima partita, in 10 contro 11 per un'ora non è mai una passeggiata… Siamo stati bravi a non perdere la concentrazione, anche se gli avversari ci hanno messo in difficoltà, sono i primi quest'anno a darci noie serie. Il Bologna faceva girare molto la palla, però la nostra attenzione alla fine è stata premiata». Una parata in particolare ha stupito, quella su Meghni, occasione potenzialmente pericolosissima, mutata da Castellazzi in un brivido e nulla più: «Sì è stato un bel gesto, mi è piaciuto molto. Ho visto sbucare la palla all'ultimo e ho cercato di raggiungerla con un colpo di reni: mi è andata bene e sono doppiamente contento perché si è trattato di un intervento decisivo».
Nella foto Pegaso, Castellazzi e Falcone montano la guardia all'area blucerchiata.