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Alessandro Bastrini, la miglior difesa è l’attacco

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Alessandro Bastrini, la miglior difesa è l’attacco

Nato difensore centrale, Alessandro Bastrini ha vissuto il ritiro con la prima squadra da esterno di centrocampo: lì ha voluto provarlo Novellino, da lì è nato il gol al Messina (il terzo in cinque amichevoli).

05_bastrinifestaDiciannove anni, l'esordio in A sul finire della scorsa stagione nel pareggio di Livorno, un ritiro intero con la prima squadra: Alessandro Bastrini da Domodossola può esser soddisfatto della piega che sta prendendo la sua carriera. Mister Novellino ne ha stima, gli vede addosso un ragazzo con le qualità – testa, tecnica, intelligenza tattica, voglia di lavorare – necessarie per emergere dalla Primavera fino al calcio che conta, e lui risponde con l'impegno, la versatilità, i fatti. E i gol: uno ai Monti Pallidi, uno al Bolzano, uno pure al Messina.
Eppure nasce centrale difensivo, Bastrini. La scheda dice difensore, Moena e Trento rispondono esterno: Novellino l'ha messo a giocare a sinistra, alto davanti a Pieri o Accardi, centrocampista con ovvia propensione a coprire ma con libertà, come il ruolo impone, di attaccare. La risposta del campo è ottima, Bastrini nel ruolo («Praticamente nuovo, per me: anche l'anno scorso con Lombardo, nella Primavera della Samp, ho quasi sempre giocato in mezzo alla difesa») ha impressionato. Logico, gli manca ancora l'esperienza che solo il giocare con costanza in quella posizione gli può dare, ma le premesse per uno spostamento che dia buoni frutti ci sono tutti. E poi «certo che sono felice, ci mancherebbe: far gol, anche se in queste amichevoli, è sempre una cosa speciale».
Lui sorride, soddisfatto delle attenzioni che riceve e – in fondo in fondo – anche di quel che ha saputo fare tra Moena e Trento. Strada da fare ce n'è ancora tanta, d'accordo: ma perlomeno sembra quella giusta, e non è poco.

Nella foto Pegaso, l'esultanza di Alessandro Bastrini dopo il gol al Messina.

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