Bonazzoli, orgoglio Samp: «Da qui non mi muovo»
«Quel che ha detto il presidente Garrone mi rende felice: è da gennaio che ripeto che il mio posto è alla Samp»: così parlò Emiliano Bonazzoli.
«La Juve? Ho sentito qualche voce, sono cose che ti fanno sentire importante. Ma non ci faccio caso: la Samp per me è sempre al primo posto». Parte da qui Emiliano Bonazzoli, da un mercato che suo malgrado lo sbatte in prima pagina e dalla voglia pazza di riprendere (in blucerchiato) il filo spezzato otto mesi fa: «E' da gennaio che ripeto che voglio restare a Genova», taglia corto.
Un ambiente ideale. «La società mi è stata molto vicina durante tutta la riabilitazione, in quei mesi passati tra Chiavari e Perugia – aggiunge ancora Bonazzoli -. Sentire questo affetto, l'affetto del mister che al telefono mi rincuorava e mi ricordava che la squadra mi stava aspettando, tutto questo mi è stato di grande aiuto. E leggere le dichiarazioni del presidente che mi ha definito incedibile non può che farmi piacere. Volevo rimanere e sono rimasto, per me è stato fatto un investimento importante e ne sono estremamente felice: d'altronde, è con Novellino che sono riuscito a esprimere al meglio tutte le mie doti…».
Il recupero. Lavora sodo, Bonazzoli. A Moena ha cominciato in gruppo sin da subito, dal primo giorno: «Fisicamente il recupero procede bene, sto lavorando parecchio sulla forza e la corsa – spiega lui -, mentre col mister si fa tanta tattica per aiutare l'inserimento dei nuovi».
Un modulo nuovo? Novellino l'ha definito un progetto «intrigante e interessante»: centrocampo con due mediani, due ali larghe e Bonazzoli punta centrale. «C'è questa ipotesi – sorride Emiliano -, e per me non cambierebbe molto. Francesco potrebbe defilarsi sulla fascia, ma alla fine quel che dovrei fare io sarebbe sempre la stessa cosa: segnare e far salire la squadra».
Le palle inattive. Spiega ancora Bonazzoli: «L'avete visto tutti, Bonanni mette in mezzo dei gran palloni: forti e tesi, così si può andare in anticipo e cercare il primo palo. L'importante è che col movimento che si fa in area si copra tutto lo spazio della porta».
La nazionale. «Che ci fossero Donadoni e Buso a bordocampo, sabato, l'abbiamo saputo solo dopo la partita – racconta e chiude Bonazzoli -. Credo che il ct faccia bene a vedere più giocatori possibile, anche perché così facendo, con i campioni del mondo rientrati da poco, si crea una situazione aperta a tutti che può solo stimolare a dare il massimo. Se ci penso? L'Italia è un sogno, il sogno di tutti. A me ora interessa solo star bene, se le cose andassero nel verso giusto con la Samp magari ne potremmo riparlare».
Nella foto Pegaso, Emiliano Bonazzoli in azione contro il Parma.