Bazzani, voglia di esserci: «Mai smesso di lottare»
L'infortunio, l'operazione, il rientro e la ricaduta. Adesso, l'ultima fase del lungo cammino di recupero. Poi Fabio Bazzani tornerà in campo con la sua maglia blucerchiata addosso.
E' un ritiro diverso dal solito, quello di Fabio Bazzani. Duro, solitario, difficile. Ma necessario: il ginocchio, croce dell'ultima stagione, sta guarendo. Domani il ritorno a Genova, lo attende una serie di test con i professori Cerulli e Mazzola per capire a che punto è il recupero; poi si torna al lavoro col prof. Brignardello, sempre in Liguria. Da qui parte la rinascita di Bazzani: «Tutto il lavoro che ho fatto finora qui a Moena potevo anche farlo a Genova – spiega lui -, ma il ritiro è una fase troppo cruciale della stagione: è qui che vedi nascere il gruppo, che la squadra costruisce quel che otterrà durante l'anno, e io, anche se per pochi giorni, non potevo perdermelo».
Questa è la voglia di Bazzani, tornare un giocatore della Samp che per la Samp può scendere in campo e dare il massimo. Stare fuori, guardare, è dura: «Loro hanno il pallone tra i piedi, io sono preso da esercizi e palestra – sospira Fabio -. E' difficile, devi lottare e io lo faccio da dieci mesi… Ma pazienza, sono abituato alle difficoltà e vado avanti, in fondo la fiducia in me stesso e nel mio recupero non l'ho mai persa. Tornerà il mio momento».
C'è ancora da aspettare, d'accordo. «Questa volta non mi faccio fregare dalla fretta», giura Bazzani. Che però di essere a mezzo servizio non ne può più: «Come nelle corse, gli ultimi chilometri sono i più pesanti. E in questa situazione le cose che per gli altri sono le più semplici per me sono le più difficili. Ma ripeto, niente fretta: l'anno scorso, dopo l'operazione in dicembre, sono rimasto in mezzo alle difficoltà della squadra e alla mia voglia di giocare, vedendo poi che altri giocatori si erano rimessi dal mio infortunio con gli stessi tempi. Adesso no, non posso. Continuo a lavorare, a testa bassa, per essere pronto al momento giusto: perché qui a Moena ho visto crescere le premesse per una stagione vincente, con i nuovi entusiasti di essere qui e il nucleo storico determinato a riscattarsi. Ci voglio essere anch'io».
Nella foto Pegaso, Fabio Bazzani al lavoro nel ritiro di Moena.