Giampaolo: «La personalità che volevo, diamo l’ultima pennellata al quadro»
Cinque gol. Tre punti. Una prova di forza. Siamo attaccati al treno e non vogliamo mollare la presa. Ecco come la pensa Marco Giampaolo sulla lotta che coinvolgerà la sua Sampdoria fino alla fine: «La personalità è la cosa che mi è piaciuta di più. Tanto più contro una squadra che ha dei valori importanti e che gioca a calcio come il Sassuolo. Ma mi è piaciuta anche la sicurezza. So di cosa abbiamo bisogno: dobbiamo migliorare l’autostima, questo è il nostro compito. Oggi cinque giocatori diversi in rete e Quagliarella che riafferma la sua leadership: ci voleva. Partita mai in discussione, tante belle prestazioni individuali, anche se possiamo migliorare sulle piccole cose. Al rientro dalle nazionali ci aspetta il Milan, pensiamo a recuperare chi abbiamo fuori e riottenere chi andrà a giocare in buone condizioni».
Crescita. Il mister crede fermamente nel lavoro fanno in questo triennio e i risultati parlano chiaro: per la terza volta di questi tempi siamo oltre quota 40. «So che la squadra ha conoscenze – conferma il tecnico -. Ci serve solo autostima, abbiamo bisogno di partite importanti. Questa è la strada». A Reggio Emilia è stata fatta una dimostrazione di tecnica applicata. «Noi siamo tra quelli che per chilometri corrono meno – prosegue -. Ma per fare questo c’è bisogno di partecipazione collettiva e divisione dei carichi. Questo calcio è vincolato alla disponibilità dei calciatori. Siamo partiti tre anni fa per un lungo percorso: tanti sono andati a migliorare, ma noi siamo cresciuti grazie a chi è rimasto».
Pennellata. C’è un capolavoro che ad oggi è ancora da completare e si chiama Europa. Ci sono cornice, tela, schizzo e pennelli. E questo è il Giampaolo pensiero a riguardo: «Il salto di qualità si fa consolidando i bravi, non ricominciando daccapo ogni volta. Si tratta di scelte aziendali, ma io ho un altro compito per cercare di fare salire l’ultimo gradino. Non so se lo step finale riusciremo a farlo, io provo a farlo nella testa dei calciatori. Il punto da migliorare è l’aspetto mentale. Tanti sono giocatori diversi rispetto a come sono arrivati: ora diamo un’ultima pennellata al quadro perché sia concluso».