Il pranzo è servito: Zapata-Alvarez, la Sampdoria sovrasta il Milan
La partita perfetta. Nel lunch match della Serie A la Sampdoria fa un sol boccone del Milan. Un capolavoro tattico di mister Giampaolo, una prestazione sontuosa da parte di tutta la squadra, capace di mettere alle corde l’indiscussa regina del calcio mercato estivo. Ma – si sa – a parlare è sempre il prato verde e ciò che ha detto oggi il manto erboso di Marassi è che i blucerchiati hanno finalmente esorcizzato il Diavolo, imbattuto a Genova dal 18 aprile 2010. Ora tra gli imbattuti continuiamo a esserci noi.
VAR. Si parte con Ferrari per Regini al centro della difesa, con Strinic sulla sinistra, Barreto in mediana, Ramírez sulla trequarti e Zapata davanti ad affiancare Quagliarella. E si parte con il giallo: Valeri assegna il rigore per un fallo di mano di Kessie su cross di Strinic per poi rivedere la decisione dopo il verdetto del VAR, il primo della storia blucerchiata. Il Doria fa la partita e avanza palla al piede: prima del quarto d’ora Zapata impegna Donnarumma, ma il colombiano viene pescato in fuorigioco. Il numero 91 sfiora il vantaggio anche al 17′, svettando su corner di Torreira e sull’omonimo – nonché cugino – rossonero purtroppo senza centrare la porta.
Assedio. Siamo superiori, poco da dire. Zapata è incontenibile e al 37′, dopo essersi guadagnato l’area di rigore sbatte contro Donnarumma e l’azione sfuma. Ramírez scarica verso il primo palo, Romagnoli devia in corner. È un assedio al fortino milanista che regge anche al 43′ dopo destro di Torreira. Il canovaccio non cambia nella ripresa: la Samp attacca, il Milan si difende. Praet ha la palla buona per colpire ma la preparazione è complicata e il suo destro strozzato è facile preda di Donnarumma. Torreira al 23′ evita la beffa frenando con il corpo la volata verso Puggioni di Kessie: un recupero che vale come un gol.
Estasi. Kalinic al 25′ manda alto un suggerimento dalla sinistra ma è un fuoco di paglia. Passano due minuti e i blucerchiati la sbloccano. Bereszynski scodella, il Zapata milanista si trasforma – suo malgrado – in assist-man per il Zapata doriano che, da due passi, non perdona. Marassi esplode in estasi per il bolide del bomber, al secondo centro. Siamo avanti, con pieno merito. Montella allora cambia inserendo nell’arco di tre giri d’orologio Calhanoglu, Cutrone e Borini. Giampaolo risponde con Verre per Ramírez e con Alvarez per Praet. E pure i cambi ci sorridono. Ricky ci mette un niente a entrare e a bucare Donnarumma con un mancino al fulmicotone sul palo più lontano. È la ciliegina su un pranzo perfetto.
Sampdoria 2
Milan 0
Reti: s.t. 27′ Zapata, 46′ Alvarez.
Sampdoria (4-3-1-2): Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto, Torreira (48′ s.t. Capezzi), Praet (46′ s.t. Alvarez); Ramírez (39′ s.t. Verre); Quagliarella, Zapata.
A disposizione: Tozzo, Andersen, Sala, Caprari, Djuricic, Linetty, Regini, Murru, Kownacki.
Allenatore: Giampaolo.
Milan (3-5-1-1): G. Donnarumma; C. Zapata, Bonucci, Romagnoli; Abate (36′ s.t. Borini), Bonaventura, Kessie, Biglia, Bonaventura (33′ s.t. Calhanoglu), R. Rodríguez; Suso (33′ s.t. Cutrone); Kalinic.
A disposizione: Storari, A. Donnarumma, Mauri, A. Silva, Musacchio, Paletta, Locatelli.
Allenatore: Montella.
Arbitro: Valeri di Roma 2.
Assistenti: Giallatini di Roma 2 e Dobosz di Roma 2.
Quarto ufficiale: Pinzani di Empoli.
VAR: Doveri di Roma 1.
Assistente VAR: Minelli di Varese.
Note: ammoniti al 27′ s.t. Donnarumma e al 38′ s.t. Bonucci per proteste; 2′ p.t. e 4′ s.t.; abbonati 16.513 (rateo 166.955 euro), paganti 5.383 (incasso 156.993 euro); terreno di gioco in buone condizioni.